Politica
14 Novembre 2024
Prima che fosse chiara l'incompatibilità con le regole elettorali sono uscite dichiarazioni critiche di Pd Zona Nord e Marzia Marchi (M5S)

Niente flash mob di Forza Nuova a Pontelagoscuro, c’è il silenzio elettorale

di Redazione | 3 min

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Non ci sarà alcun flash mob di Forza Nuova a Pontelagoscuro nel weekend, come annunciato dallo stesso movimento di estrema destra dopo l’inquietante episodio dell’uomo che ha sparato in aria nella piazza della frazione. Non ci sarà in quanto sarebbe ricaduta all’interno della regola del silenzio elettorale, dato che si vota per le regionali domenica 17 e lunedì 18 novembre.

Prima che fosse chiara l’incompatibilità del sit-in con le regole elettorali, sono uscite alcune dichiarazioni critiche contro l’iniziativa paventata da Forza Nuova da parte del Partito Democratico Zona Nord e della consigliera del M5S Marzia Marchi.

“Negli ultimi giorni – scrive il Pd Zona Nord – la nostra città ha assistito a un grave episodio a Pontelagoscuro, dove un giovane ha esploso colpi in aria con una pistola scacciacani in piena piazza, portando paura e insicurezza tra i cittadini. È solo l’ultimo di una serie di episodi che dimostrano come Ferrara stia diventando una città dove molti evitano di uscire di sera, temendo per la propria sicurezza. In questo clima, vediamo ancora una volta gruppi come Forza Nuova proporre presidi come risposta ai problemi della città. Iniziative di questo tipo, che richiamano metodi del passato, non fanno altro che creare tensione e alimentare paure, senza offrire alcuna soluzione reale. La sicurezza non si ottiene con presidi simbolici o eventi di facciata: serve un piano serio e strutturale. L’attuale amministrazione comunale, insieme al governo nazionale della stessa forza politica, aveva promesso ordine e sicurezza, ma i fatti dimostrano che, rispetto alle precedenti amministrazioni, hanno solo peggiorato la situazione. Hanno trincerato un parco, messo delle luminarie in zona Gad e giochi per bambini spostando i problemi da un angolo all’altro della città, lasciando i cittadini insicuri e abbandonati. Inoltre, questa amministrazione ha aggravato l’isolamento di una frazione delicata come Pontelagoscuro, eliminando il presidio di polizia municipale locale. Una scelta che ha lasciato la comunità ancora più vulnerabile e senza un riferimento di sicurezza stabile. È il segno di una gestione superficiale che ignora i bisogni reali dei cittadini”.

“Sono curiosa – dice invece Marzia Marchi – di vedere come si porranno la Questura e le forze politiche di destra – che lunedì 11 scorso in Consiglio comunale hanno proposto e approvato, insieme alla minoranza, un ordine del giorno per dichiarare “Ferrara città contraria a ogni forma di intolleranza e avversa a ogni ideologia totalitaria” – di fronte alla ventilata ipotesi di un presidio di Forza Nuova a Pontelagoscuro, previsto per l’imminente fine settimana ovvero a seggi aperti. Il documento approvato in Consiglio Comunale, “preso atto che la recente apertura in città della sede di un movimento chiaramente riconducibile a ideologie neofasciste ha suscitato una ferma presa di distanza da parte di tutte le forze politiche rappresentate in seno al Consiglio comunale, così come hanno fatto numerosi cittadini e associazioni, impegna il Sindaco e la Giunta a condannare tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie” e tra l’altro di “promuovere tra la cittadinanza una sana resilienza alle moderne minacce alla democrazia, in particolare, tre le generazioni più giovani”, esattamente quelle che Forza Nuova si propone di reclutare. Se sulla scelta del luogo di manifestazione a Bologna si poteva recriminare una cattiva coincidenza, il presidio previsto a Pontelagoscuro trasuda intenzionalità. L’associazione politica dichiaratamente neofascista si arroga il diritto di tutelare l’ordine a Pontelagoscuro dove, guarda caso, risiedono molte persone di cittadinanza purtroppo ancora straniera. Ferrara è nel caos – dichiarano e allora arrivano loro. Proporre una sedicente manifestazione sulla sicurezza e sull’ordine presunto da restaurare durante i giorni del massimo esercizio di democrazia, ovvero il voto, è un segnale sul quale le forze democratiche tutte non possono pensare di soprassedere. Mi auguro che non venga ripetuta la sottovalutazione compiuta a Bologna”.

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