Politica
13 Novembre 2024
Oltre al rischio di licenziamento, una diminuzione di almeno 400 euro dal salario mensile. Per il senatore urge una presa di posizione politica collettiva

Berco e Rexnord. Magni (Avs): “Lavoro, non ammortizzatori sociali”

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Pd: “Il Pug non deve restare un libro di buone intenzioni”

Il giorno dopo l'approvazione in Consiglio Comunale il Pd torna a parlare del Pug insoddisfatto del merito oltre che del metodo. Nessuno degli emendamenti e delle risoluzioni proposte è stata accettata dalla maggioranza nonostante, alcune di queste, fossero ritenute di buon senso e non rispecchiassero semplicemente una visione alternativa di città che legittimamente ha il partito all'opposizione

Poteva essere una bellissima pagina di cittadinanza attiva

Quale rappresentante dei cittadini di via Favero, del quartiere Borgo Punta con il supporto del Comitato Caldirolo libera, avevo presentato una osservazione. La politica avrebbe potuto decidere e scegliere di agire per la difesa del bene comune, del verde, della tutela degli interessi pubblici

Manca di “contenuto e metodo”, perché La Comune è contraria al Pug

Il gruppo La Comune di Ferrara ha dato parere contrario al nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug) "sia per questioni di contenuto che di metodo" ritenendolo "insufficiente rispetto alle gravi sfide ambientali e urbanistiche che la mutazione climatica che già stiamo vivendo ci pone e ci porrà"

Sciopero di otto ore dei trasporti per l’ennesimo incidente sul lavoro

A causa del grave infortunio, costato la vita ad un macchinista di Mercitalia Rail avvenuto alla stazione di Rubiera (Re) le organizzazioni sindacali Uiltrasporti, Filt Cgil, Orsa dell’Emilia-Romagna hanno dichiarato, per la giornata di domani venerdì 13 dicembre, 8 ore di sciopero dalle 9 alle 17

di Elena Coatti

Gli interventi economici a sostegno dei lavoratori devono esserci. Ma non possono essere l’unica strada, gli operai vogliono lavorare. Questa è la richiesta dei metalmeccanici ferraresi a rischio licenziamento, di cui il senatore Tino Magni si sta facendo portavoce in sede parlamentare.

In vista del tavolo di confronto tra Berco e le organizzazioni sindacali a Roma, l’ex dirigente sindacale della Fiom ha incontrato le Rsu e visitato il petrolchimico.

Ad accompagnarlo i candidati alle regionali della lista Avs-Coalizioni Civiche-Possibile Sara Tramarin, Marcello Folegatti, Elisa Bratti e Federico Besio e il coordinatore di Sinistra Italiana Sergio Golinelli.

Se annullare la procedura di licenziamento può sembrare un traguardo importante, non basterà a salvare le 480 famiglie ferraresi. Golinelli ricorda, infatti, che la “disdetta del contratto integrativo aziendale comporterebbe una perdita di salario di almeno 5mila euro all’anno, il che significa 400 euro in meno ogni mese in busta paga”.

E non finisce qui, perché, come sostiene Magni, “Berco per molti anni ha solo guadagnato e non ha investito, i macchinari sono vecchi e una multinazionale non può venire nel nostro Paese e prendersi il meglio lasciandoci i rottami e le persone sul lastrico”. E aggiunge che “senza investimenti, non c’è futuro”: solo un piano di “ristrutturazione aziendale, che guardi anche alla transizione ecologica, eviterà il prolungarsi della crisi industriale”.

Il senatore non esita a condannare l’azienda per non aver cercato un confronto con i sindacati sulle difficoltà del mercato e le problematiche ad esse collegate, definendo la sua decisione un vero e proprio “ricatto”. “È inaccettabile – afferma -, ma lunedì c’è stata una grande manifestazione. I lavoratori sono in lotta e sono molto soddisfatto nel dire che c’erano tutte le forze politiche di Ferrara. Questo non è un problema di qualcuno, ma di tutti, in particolare delle forze di maggioranza”.

“I processi di riorganizzazione e ristrutturazione ci sono sempre stati – prosegue Magni -, però noi abbiamo una prima ministra che afferma che l’occupazione è cresciuta. Ma da diversi mesi sono in calo due settori strategici del nostro Paese, quello metalmeccanico e quello tessile”. I partiti di maggioranza devono, dunque, assumersi la responsabilità di tale andamento: ci vuole un vero piano industriale e una presa di posizione collettiva da parte di tutte le forze politiche, secondo il senatore, “perché se è vero che le decisioni le prendono gli imprenditori, la politica deve individuare una direzione, come vengono spese le risorse e quali condizioni vengono poste ai lavoratori”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com