Cronaca
13 Novembre 2024
La vittima è la sua compagna convivente di 42 anni. Secondo la Procura sarebbe stata costretta a subire aggressioni fisiche e verbali da parte dell'uomo, che voleva esercitare un controllo morboso e ossessivo sulla sua vita

“Se mi denunci ammazzo tutta la tua famiglia”, 50enne a processo per maltrattamenti

di Davide Soattin | 2 min

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Accecato da una gelosia morbosa, per non dire ossessiva, avrebbe maltratto la propria compagna convivente, una donna italiana di 42 anni, controllandone i movimenti e i contatti con altre persone, arrivando – in più occasioni – a chiuderla in casa e a ‘sequestrarle’ il telefono, ma soprattutto offendendo e minacciando di morte sia lei che i suoi famigliari durante quei litigi quotidiani che, spesso e volentieri, finivano con lui che metteva le mani addosso a lei, indifesa e costretta a subire quelle continue violenze.

Per quei fatti, avvenuti tra il giugno 2023 e l’aprile scorso, all’interno di un contesto caratterizzato da un forte disagio sociale, ieri (martedì 12 novembre) mattina, davanti al gup del tribunale di Ferrara, un 50enne ferrarese è stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti.

Al centro del processo, che inizierà a dicembre, ci sono in particolare quattro episodi.

Il primo risalente a luglio 2023, quando – secondo l’accusa – la 42enne sarebbe stata spinta con violenza sul divano e colpita ripetutamente con schiaffi al volto, mentre veniva bersagliata di insulti. Un episodio simile sarebbe poi avvenuto tre mesi più tardi, a ottobre, quando l’uomo – dopo aver nuovamente spinto la donna sul letto – l’avrebbe immobilizzata salendole sopra a cavalcioni, iniziando a insultarla pesantemente, a schiaffeggiarla e a tirarle con forza le orecchie.

I maltrattamenti non si sarebbero placati nemmeno la vigilia dello scorso Natale quando, per la Procura, dopo averla presa a male parole, l’uomo avrebbe nuovamente colpito la donna con schiaffi al volto, tirandole i capelli e buttandola a terra, immobilizzandola e continuando a malmenarla. Lo stesso tipo di aggressione sarebbe poi avvenuta il 28 aprile scorso ma, in quella circostanza, dopo le botte, il 50enne sarebbe passato anche alle minacce, dicendole “se mi denunci ammazzo tutta la tua famiglia“.

Alla fine, nonostante le pesanti pressioni fisiche e psicologiche, la donna, che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Sara Bruno, ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri, dando così il ‘la’ all’indagine che ha portato poi al processo.

La prossima udienza è fissata per il 16 dicembre, quando la vicenda approderà davanti al giudice Giovanni Solinas per l’inizio dell’istruttoria dibattimentale.

 

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