Lettere al Direttore
12 Novembre 2024

Berco e le parole non dette

di Redazione | 2 min

Gentile Redazione di Estense,

Ho letto tanto su Berco, eppure ci sono parole nascoste, bene. Prima domanda dovrebbe essere che cosa fa oggi Berco nei suoi stabilimenti, cose molto diverse dal vecchio Bertoni. Fanno sottocarri e cingoli metallici, per applicazioni edili, minerarie e militari.

Ebbene quante aziende al mondo riescono a produrre sottocarri a Norme Mil (Norme Militari), poche, e a Norme UL (Norme Canadesi Usate per le miniere), poche. Di queste poche una è Berco, eccellente da tempi non sospetti. Ora con una guerra in Ucraina in cui la UE continua a foraggiare mezzi blindati (35000 dati UE) cingolati, forniti da Leonardo e Germania, Israele che tra mezzi di sbancamento e Carri Armati ha schierato 6000/7000 mezzi. Pensiamo che non ci sia mercato per un prodotto a specifica come richiesto dalle norme internazionali?

La logica di pensiero direbbe che Berco come Caterpillar avrebbe dovuto pompare la produzione. Eppure no si licenzia. Ecco le parole non dette, quelle nascoste, io ti compro per succhiare le competenze i metodi la cultura, con il tempo li trasferisco dove mi conviene: India, Cina, Vietnam o dove.Le parole nascoste sono davanti a noi. Nel 2011 Caterpillar in EU aveva 16500 unità lavoro, oggi ne ha meno di 3000. Thyssen ne ha già sterminate 13000, tra ascensori e varie. Ecco cosa sono le parole nascoste, sono i silenzi tra una causa ed un effetto che tutti noi abbiamo ignorato. Si festeggiava l’acquisizione, possibili nuovi posti, poi alla fine era una rapina.

Lascio una mia ultima nota, con solidarietà ai lavoratori Tollok. Io in Rexnord ci sono stato per tanti anni (11) come dirigente, e devo convenire con i lavoratori di Masi Torello che non mi fido di quella dirigenza, peggio che mai quella attuale.

Lorenzo Luca Mangolini

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