Economia e Lavoro
10 Novembre 2024
La segretaria provinciale Salvago: "Le produzioni attualmente ferme danno già un indirizzo di cosa vuol fare l’azienda di Eni". Assemblea con i lavoratori il 15 novembre

Filctem: “Col Piano di Versalis a rischio la tenuta del Polo Chimico di Ferrara”

di Redazione | 2 min

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L’8 novembre, si sono concluse le elezioni Rsu del petrolchimico di Ferrara. I lavoratori del polochimico multi-societario hanno eletto 39 Rsu delle tre federazioni sindacali dei chimici. La Filctem ha ottenuto il 43,6% di preferenze eleggendo 17 Rsu e confermandosi il sindacato più rappresentativo. Per l’occasione proprio la Filctem si è sentita in obbligo di fare delle riflessioni sul futuro del Polo Chimico ferrarese e su ciò che si determinerà a Ferrara e in tutti i petrolchimici in Italia in seguito alle dichiarazioni effettuate da Versalis il 24 ottobre scorso.

Dichiarazioni che, come sottolineato dalla Filctem, si tradurrebbero in una “dismissione di fatto della Chimica di Base da parte di Eni, e quindi da parte del Paese, diventando dipendenti da altri soggetti esterni dal mondo Eni”.

“Il Piano di Trasformazione di Versalis – spiega la segretaria provinciale Filctem, Ida Salvago – ci lascia perplessi e critici sugli intenti dell’azienda e del resto del gruppo Eni. La chiusura dei cracking di Priolo e di Brindisi e di tre impianti di Polietilene a Ragusa avrà ripercussioni occupazionali e sociali nella regione siciliana e nella città brindisina già colpita dalla dismissione di uno dei due impianti di Basell e con il secondo impianto ancora in marcia messo in vendita dalla stessa. Ci saranno molte incognite riguardanti le capacità di fornitura, i costi, la qualità delle strutture di logistica che manca nei siti che renderanno di fatto i petrolchimici dipendenti da forniture e produzioni da altri Paesi industriali. Siamo come al solito di fronte a un piano industriale che mira a risolvere i problemi con la chiusura di assett strategici e la presentazione di un ipotetico piano di investimenti”.

La Filctem, dunque, non nasconde la propria preoccupazione per “la tenuta delle produzioni dello stabilimento di Ferrara, che attualmente sono ferme, e che danno già un indirizzo di cosa vuol fare l’azienda di Eni”.

“Per la nuova rappresentenza sindacale – conclude Salvago – sarà un mandato complesso che avrà bisogno della partecipazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori, ci sarà bisogno di capacità di ascolto soprattutto dei giovani che sono entrati da poco in questa fabbrica che ha ben 80 anni, capacità di elaborare proposte che possano davvero realizzare la cosiddetta transizione ecologica mantenendo quello che è il nostro saper fare, sfruttare conoscenze e competenze mettendole al servizio delle produzioni ambientalmente sostenibili che senza i cracking sono impossibili da realizzare. Il primo importante appuntamento con tutte le lavoratrici e lavoratori sarà l’assemblea del 15 novembre del Petrolchimico per esporre cosa sta succedendo negli stabilimenti e quali iniziative opportune da mettere in campo”.

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