Meis. Il 17 maggio apertura notturna e laboratorio a Casa Niccolini
Doppio appuntamento sabato 17 maggio con le attività del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
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Un viaggio straordinario tra arte, storia e tecnologia prende vita nel cuore della città estense. Dopo un meticoloso lavoro di restauro durato due anni, gli affreschi della chiesa tornano alla luce
Doppio appuntamento nel fine settimana con il teatro contemporaneo: venerdì 16 il progetto itinerante Strada Maestra dal Fienile all’Impianto Idrovoro di Baura, domenica 18 arriva la compagnia Kepler-452 con Album
Sabato 17 maggio 2025, alle ore 16.30, appuntamento ai piedi dell'argine del Po, in via Palantone a Porporana, per assistere allo spettacolo itinerante e site-specific La memoria dell’acqua, di Officina Teatrale A_ctuar, dedicato alle storie del Grande Fiume, alla sua fantasia e alle sue incredibili ricchezze storiche e naturali
Il prossimo 22 maggio, il prestigioso Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara sarà il palcoscenico di un evento internazionale di eccezionale rilievo: i Top 60 Masters Awards 2025, conosciuti a livello mondiale come “Gli Oscar delle Arti Visive”
Venerdì 15 novembre alle ore 21 è previsto lo spettacolo “L’etica del viandante” di Umberto Galimberti al Teatro Nuovo di Ferrara.
L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera.
L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati.
Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura.
Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”. Nell’età della tecnica non comprendiamo più il mondo a partire da un senso ultimo. La storia non è più inscritta in un fine. L’unica etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante.
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