La crisi del settore metalmeccanico ferrarese sta mettendo a nudo le fragilità del territorio e impone alla politica, locale e nazionale, una riflessione condivisa sulle azioni da mettere in campo per tutelare i posti di lavoro oggi a rischio e creare nuova, buona occupazione per le future generazioni. Mentre scriviamo, purtroppo, è ancora aperta la procedura di licenziamento che interessa 480 lavoratori e lavoratrici dello stabilimento Berco di Copparo. Altrettanto incerta risulta la situazione dei 77 addetti della Rexnord di Masi Torello, che la proprietà americana vorrebbe dismettere per delocalizzare altrove la produzione.
Regione e Governo hanno subito condiviso la preoccupazione dei lavoratori e delle loro famiglie, dei sindacati e delle Istituzioni locali, richiamando le aziende multinazionali che controllano gli stabilimenti di Copparo e Masi Torello alle loro responsabilità.
Il 5 novembre si terrà a Roma, presso il Ministero dell’Industria e del Made in Italy, il tavolo di crisi sulla situazione di Berco: auspichiamo con forza che Thyssenkrupp, multinazionale tedesca proprietaria dell’azienda, ritiri le procedure di licenziamento annunciate e apra un confronto serio, franco e sereno sul futuro dello stabilimento copparese.
Le ricadute sociali di un mancato accordo sarebbero gravissime e colpirebbero l’intero indotto manifatturiero locale, già in forte sofferenza. Secondo i dati resi noti da Confartigianato Ferrara sarebbero già un milione e 545mila le ore di cassa integrazione straordinaria utilizzate dall’inizio del 2024, per procedure di riorganizzazione e crisi d’imprese che lavorano principalmente nel comparto metalmeccanico. Le crisi di aziende storiche come Berco a Copparo, VM a Cento, Fox Bompani a Ostellato, l’annunciata chiusura entro fine anno della Feroli di San Carlo, i timori per la chiusura degli impianti cracking che riforniscono il Petrolchimico di Ferrara e la dolorosa vicenda della Rexnord a Masi Torello sono segnali preoccupanti di uno scenario economico che solo la buona politica può cambiare.
Anche mettendo da parte, una volta tanto, divisioni spesso incomprensibili agli occhi di chi rischia di perdere tutto. Per questo oggi auspichiamo che a Roma si trovi un primo spiraglio di luce per i 480 lavoratori e lavoratrici di Berco mentre lunedì 11 novembre l’intero Consiglio Comunale di Ferrara voterà due documenti di sostegno alle loro rivendicazioni, chiedendo alla Provincia, alla Regione e al Governo un’azione decisa, sinergica, concreta per evitare la desertificazione industriale del territorio ferrarese.
I gruppi consiliari di Partito Democratico, Lista Civica Anselmo, Movimento 5 stelle, La Comune di Ferrara
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