Indiscusso
2 Novembre 2024

La finzione della paura e l’orrore della realtà

di Marzia Marchi | 1 min

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L’assessore timoroso

Intervengo per sottolineare per l’ennesima volta (e lo farò fino a che sarò consigliera) che quando si illustra un bilancio, ovvero una serie di numeri che riguardano  i soldi pubblici, sia per chiarezza di esposizione che per trasparenza politica, data la potente digitalizzazione vantata dall’amministrazione comunale, saggio sarebbe proiettare il documento alla pagina di cui si discute e magari, perché no qualche tabella riassuntiva con grafici riepilogativi di quanto si va raccontando

La sicurezza non si impone per legge, si costruisce

C’è uno strano rapporto che lega gli eletti e gli elettori di destra: si chiama paura. Gli eletti hanno paura di non riuscire a convincere i propri elettori della bontà delle proprie leggi e impongono ogni due per tre la fiducia nel voto al Parlamento e gli elettori di destra sono così imbottiti di paure da credersi perseguitati

Non voto a perdere

Sentire dalla bocca di un Ministro della “Repubblica democratica fondata sul lavoro” - art.1 della Costituzione su cui ha giurato - l’invito esplicito a disertare il voto referendario è la cifra distintiva di coloro che approfittano della democrazia

Rifiutiamoci!

Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.

In fondo a destra

Bibbia e moschetto una volta, Bibbia e drone oggi, il resto non cambia!

Giro per le strade della città invase invase da bambini, ragazzi e adulti fregiati di finto sangue, con gli occhi cerchiati di nero e di cupi stracci vestiti e non posso, PROPRIO NON POSSO, evitare di pensare che quest’orrore fintamente ricreato è la realtà per un popolo sotto sterminio, un popolo vittima di quella famosa civiltà che tra i suoi valori ammanta anche il diritto di festeggiare la paura, Il sangue, i mostri, gli zombie.

Ci sono morti viventi reali ogni giorno in Palestina, così come ci sono in Ucraina, in Libano, in Congo e in una serie misconosciuta di Paesi. Noi qui l’orrore lo celebriamo in una notte, a Ferrara di più: tre giorni (!) educando i giovani a giocare col finto sangue, quel sangue da ferita e da morte che ormai non sanno più nemmeno riconoscere come male. Adolescenti che escono di casa col coltello o col cacciavite e uccidono coetanee o a caso per stordirsi del brivido supremo, come in un’eterna notte di Halloween dove il male è sdoganato e banalizzato.

C’è una perversità inquietante in questo non aver fermato la carnescialata grottesca dell’orrore quando l’orrore è la quotidianità!

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