Leonardo Iovine è ferrarese è ha 23 anni. Studia matematica all’Università di Ferrara e ora è in Erasmus a Valencia. “Tutta la città è bloccata – ci racconta al telefono – e ora è stato proclamato un lutto nazionale di tre giorni”. Il conteggio dei morti ora ha superato le 100 persone, il quotidiano El Pais in un articolo uscito alle 15.42 del 31 ottobre parla di almeno 140 persone morte per le piogge torrenziali e per le inondazioni che hanno colpito molte zone della Spagna e che hanno avuto il loro fulcro proprio nella capitale della Comunità Valenciana.
Iovine fortunatamente vive nel centro della città insieme a due coinquilini con cui è arrivato in Spagna per l’Erasmus durante il primo anno di magistrale. Le zone più centrali sono state le meno colpite mentre “appena ti sposti fuori c’è quello che avete visto anche in Italia sui giornali”. La metro si è allagata in alcuni punti e “tutti i trasporti non funzionano” mentre è stato diramato un “avviso che consiglia di non spostarsi”.
“Tutto abbastanza assurdo” racconta Iovine anche perché dal luogo in cui sta “l’unico giorno in cui c’è stato maltempo è stato martedì ma sembrava un normalissimo temporale, sono stato informato prima dai miei amici in Italia che da quelli qua”. Sensazioni difficili da descrivere, “sensazioni contrastanti”, e subito le chiamate agli amici per sapere come stessero. “Qui le persone sono devastate, più di cento morti, non ci si riesce a rendere del tutto conto”.
Il picco in città però è stato mercoledì 30. A casa di Iovine l’acqua è mancata per sole due ore ma altri sono stati meno fortunati e in molte zone sono rimasti anche senza elettricità. Subito è partita la cora alle provviste nei supermercati che in poco tempo hanno finito le scorte di acqua. “In quei momenti sembrava di rivivere i primi giorni di chiusura per il Covid e non si sapeva come sarebbe andata”.
Ora il meteo è sereno ma pare che altre perturbazioni siano previste nei prossimi giorni, tutto ciò che non è essenziale è chiuso almeno fino a lunedì ma le prossime indicazioni arriveranno solo nei prossimi giorni vedendo come evolve. “Siamo nel limbo, fino a domenica siamo in emergenza poi si vedrà in base a come evolve il tempo, in un attimo può cambiare tutto”.
Le università, sia quella di Ferrara che quella di Valencia, “si sono attivate subito”. Mercoledì Unife “ci ha scritto per sapere come stessimo e avere aggiornamenti sulla situazione”. L’Università di Valencia invece aveva già chiuso le sue sedi da martedì e da quel giorno gli studenti sono a casa.
Gli uffici dell’Ateneo estense fanno sapere di aver contattato le studentesse e gli studenti attualmente a Valencia, identificati tramite i bandi di mobilità. Nove sono le persone coinvolte e tre di loro sono impegnate nel percorso di laurea a doppio titolo, mentre le altre sei partecipano al programma Erasmus per studio.
Tutti hanno confermato di stare bene, nonostante abbiano segnalato alcuni disagi legati alla vita quotidiana, in particolare per l’approvvigionamento di generi alimentari, l’elettricità e altre attività di routine.
Le Università partner di Valencia hanno rassicurato sulla sicurezza delle studentesse e degli studenti, confermando che si trovano nelle zone meno colpite, poiché i disagi maggiori riguardano le aree provinciali e limitrofe della città.
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