“Occasione importante per nuovi stimoli”. Definisce con queste parole il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida l’incontro organizzato da Fratelli d’Itali alla Camera di Commercio per parlare di agricoltura e pesca. Stimoli che arrivano dagli imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria del settore e che abbracciano una vasta gamma di preoccupazioni che attanagliano il settore.
Al centro di queste, chiaramente, i cambiamenti climatici e il granchio blu ma anche la capacità e la necessità assicurativa per gli agricoltori così come l’utilizzo di degli anticrittogamici o, come diversi presenti tra cui il ministro preferiscono chiamarli, “medicine per le piante”. Dopo la presentazione del senatore Alberto Balboni, seduto al tavolo dei relatori con il figlio Alessandro Balboni, il deputato Mauro Malaguti e il viceministro Galeazzo Bignami, la parola viene lasciata agli esponenti delle associazioni di categoria.
Federico Fugaroli (presidente Coldiretti Ferrara) concentra la sua attenzione sulla capacità di produrre ma anche quella di investire sottolineando come “una giusta remunerazione ai nostri prodotti non è quasi mai riconosciuta”. “Gli ultimi due anni ci hanno consegnato delle svolte che devono far riflettere” dice Francesco Manca (presidente Confagricoltura Ferrara) sostenendo che “dovremmo mettere in campo proposte radicali”.
Tre i punti declinati da Luca Simoni (direttore Cia Ferrara): “Riconoscimento del ruolo dell’agricoltore nel territorio come custode e sentinella di ciò che sta avvenendo; alla luce degli eventi che stanno avvenendo è importante pensare a un nuovo piano assicurativo nazionale, un nuovo sistema che possa coprire eventi che il sistema attuale non prendeva neanche in considerazione; difesa del prezzo dei prodotti agricoli”.
I cambiamenti climatici oltre agli allagamenti hanno trasformato i nostri mari in habitat adatti alla proliferazione di una specie alloctona come il granchio blu capace di mettere in ginocchio un intero settore. “Noi dell’acquacoltura – dice Fausto Gianella (consigliere di Con.Uno e candidato con Fd’I alle prossime regionali) – ci dobbiamo reinventare”. “Avere le istituzioni vicine – aggiunge – ci porta a essere fiduciosi. Siamo una categoria abituata a lottare e anche questa volta sono convinto che ce la faremo”.
Gli fa eco Vadis Paesanti (FedagriPesca Confcooperative Emilia Romagna) ricordando l’importanza del comparto pesca in Emilia Romagna e in provincia di Ferrara mentre Chiara Bertelli (direttrice LegaCoop Estense) fa notare come “purtroppo la tempestività dell’intervento della politica non sempre corrisponde alla tempestività di realizzazione del provvedimento”.
“Per noi la produttività è essenziale – tira le somme Lollobrigida -. Una produttività che sia sostenibile, questo è ovvio, dal punto di vista ambientale ma capendo chi sostiene l’ambiente più di altri. A nostro avviso, con chiarezza, abbiamo sempre certificato che gli agricoltori, i pescatori sono i primi ambientalisti e non ci vergogniamo a dirlo. Continueremo ad affermarlo in sede italiana e in sede europea guardando al piano complessivo della sostenibilità ambientale”.
“La sostenibilità ambientale – prosegue il ministro – è manutenzione dell’ambiente. Ove non c’è manutenzione dell’ambiente i danni collaterali dei cambiamenti climatici si moltiplicano e diventano più devastanti. Sul clima non siamo in grado di intervenire con i mezzi tecnologici attuali ma possiamo intervenire sugli effetti collaterali e la manutenzione del territorio la puoi fare o con le istituzioni che investono risorse esponenziali o attraverso l’operato di agricoltori e pescatori”.
Lollobrigida si sofferma anche sull’importanza di una sovranità alimentare che non sia solo italiana ma anche europea, “se non ne fossimo in grado rischiamo la libertà”. Il ministro paragona la produzione di cibo nostrano alla dipendenza energetica sostenendo quanto sia necessaria per evitare ricatti da altri paesi.
In conclusione una parola per Elena Ugoli, candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna: “Penso che dove ci sono le donne alla guida le cose vadano meglio. Auspichiamo scelta di questo tipo anche nella regione Emilia Romagna”.
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