Vigili del Fuoco. Organici ridotti all’osso
La Fp Cgil denuncia una cronica carenza di personale e scrive al Prefetto per aprire un confronto
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L’ex Chiesa di San Bartolo è pronta a rinascere. Firmata la convenzione tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e Azienda Usl di Ferrara per l’attuazione del progetto di restauro e messa in sicurezza
"Mi aveva tenuto bloccata per i polsi e poi, mettendosi sopra di me, fece quello che fece mentre io rimasi ferma". È quello che sarebbe stata costretta a vivere una ragazza di 22 anni, sentita ieri (mercoledì 26 marzo) mattina in tribunale a Ferrara nella vicenda giudiziaria relativa alla presunta violenza sessuale che avrebbe subìto per mano di un 28enne italiano che, ascoltato come imputato, durante la precedente udienza dibattimentale, aveva negato ogni accusa
Preso a pugni e minacciato di morte perché - secondo i suoi presunti aggressori - lui, 59enne ferrarese che stava andando a cena ai lidi con la famiglia, stava guidando a una velocità di marcia troppo bassa lungo la corsia di sorpasso della Superstrada Ferrara-Mare
È accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni, ma lui si dichiara innocente. Di più: secondo la difesa sarebbe stato lui l’aggredito
Cento. Non aveva ritirato dagli scaffali alcuni prodotti contenenti una sostanza classificata dall’Unione Europea come cancerogena, finendo così nei guai quando – durante un controllo – gli uomini della Guardia di Finanza hanno segnalato il suo nome alla Procura di Ferrara, sequestrando la merce.
A farne le spese il gestore di un negozio a Cento in cui venivano venduti cosmetici, creme, emulsioni, bagnoschiuma e shampoo realizzati da note aziende multinazionali, contenenti il Lial, ovvero il Propionaldeide, un composto che veniva utilizzato fino a pochi anni fa nella produzione di fragranze.
La vendita di merce prodotta con la sostanza in questione – come si diceva – è stata vietata dalla Commissione Ue a partire da marzo 2022 (dopo che nel 2020 ne era stato rivalutato il rischio) e ora, per quanto accaduto, il titolare del punto potrebbe dover rispondere della violazione in materia di sostanze classificate come sostanze Cmr, vale a dire cancerogene.
L’ispezione delle Fiamme Gialle risale al 18 ottobre scorso, ma è solo l’ultima di una serie di controlli che, in provincia di Ferrara, hanno riguardato – oltre a negozi di vendita al dettaglio – anche catene della media e grande distribuzione note in tutta Italia.
È il caso di un punto vendita a Ferrara città, che a dicembre 2023 era finito – sempre per lo stesso motivo – nel mirino degli inquirenti. In questo caso però è stato però dimostrato che il titolare dell’attività finito sotto indagine si era attivato per togliere dai magazzini la merce non più vendibile, comunque senza esito.
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