“Gli uomini pesce comincia a Pontelagoscuro, dove la protagonista contempla affranta il Po in secca”. Il romanzo di Wu Ming 1, che ci regala queste parole, ha inizio proprio nello stesso luogo dove “nei giorni scorsi, abbiamo osservato, preoccupati, il Po in piena”.
“Due capitoli – prosegue lo scrittore ferrarese nel commentare l’anteprima nazionale che si terrà al Consorzio Factory Grisù – si svolgono nelle valli di Campotto, durante un’escursione organizzata dall’Ecomuseo di Argenta. Nei giorni scorsi la rotta dell’Idice ha allagato quei campi, le acque hanno circondato il museo. Ormai si sa che il romanzo si svolge tra Ferrara e il Delta. È più che mai significativo presentarlo a Ferrara, lo è ancora di più mentre tra le pagine e la cronaca è in corso un gioco di rimandi”.
Con queste parole Wu Ming 1 lascia trasparire alcuni dei temi di cui si discuterà giovedì 31 ottobre alle ore 21 al consorzio di via Poledrelli 21. Un momento organizzato da Grisù 451 insieme al Centro Sociale La Resistenza e moderato da Marco Belli.
Proprio quest’ultimo descrive il romanzo come “tentacolare” poiché “l’autore ferrarese è riuscito a tenere insieme, come in un muro matto di un detective, fascismo, crisi climatica, pandemia. Tutti i grandi rimossi degli ultimi anni ma anche dei primi decenni del ‘900”.
Belli riprende anche Nicoletta Verna che su ‘La Stampa’ dipinge il Po come vero protagonista di “questo sontuoso romanzo”.
“Il Po – prosegue – in tutta la sua affascinante fenomenologia. Il Po è in piena in queste ore mentre nel libro è ai suoi minimi storici. Le Valli, il delta, la sua resistenza al nazifascismo è assolutamente unica”.
Come si scriveva anche prima “un grande rimosso” con “la guerra partigiana del Delta che non è quella delle montagne o quella urbana ma è qualcosa di poco conosciuto”.
“Sono molto felice – continua Belli – che si siano incontrati due importanti presidi culturali ferraresi, il Consorzio Factory Grisù e il centro sociale La Resistenza (senza sede da oltre 400 giorni)”.
Due realtà che credono nella “vocazione culturale” di una città “che ha dato i natali a Vancini, Antognoni, Bassani”. Per questo “invitiamo tutti a venire a questa anteprima nazionale per parlare di che cosa è il nostro territorio e come sta cambiando. Di quali sono le urgenze del nostro territorio”.
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