di Emanuele Gessi

A margine dell’assemblea del Pd ferrarese a cui ha preso parte sabato 26 ottobre, Vincenzo Colla (assessore al lavoro e allo sviluppo economico in Regione) è ritornato sull’argomento della crisi che sta affliggendo l’emittente televisiva privata Telestense: “Per noi è un fatto fondamentale tenere le nostre strutture di comunicazione in vita”. E ha fatto riferimento a “un problema di cesura democratica” per sottolineare ancora una volta la dimensione cruciale che l’editoria locale svolge nel salvaguardare la ricchezza e l’accessibilità delle informazioni, stimolando la partecipazione comunitaria e il dibattito pubblico.

Nell’estate di quest’anno, i dipendenti di Telestense hanno scioperato per 24 ore l’11 luglio e nel corso di due giornate tra il 31 luglio e il 1 agosto. In quella circostanza, i sindacati avevano fatto sapere che la scelta si era resa dolorosamente inevitabile per rivendicare i diritti salariali, in seguito “al protrarsi della mancata erogazione degli stipendi e dopo il mancato rispetto dei tempi prospettati dalla proprietà per il rientro parziale delle mensilità arretrate”.

Per far sentire la propria voce, inoltre, i giornalisti, gli impiegati amministrativi e i tecnici dell’emittente avevano ottenuto, prima (a giugno), un incontro con il prefetto di Ferrara Marchesiello, poi (ad agosto), uno in Regione, alla presenza di istituzioni e sindacati. I rappresentanti dei lavoratori avevano denunciato “la mancanza di un piano industriale” e aggiunto che “non si riscontrava chiarezza evidente da parte della proprietà di avviare da subito un piano concreto di risanamento efficace per offrire una prospettiva a breve termine”.

“Dobbiamo riprendere al più presto la discussione perché la difficoltà permane”, ha commentato adesso l’assessore Colla. Che poi ha ribadito: “Mi sono preso l’impegno di fare una convocazione dedicata, procediamo quindi in questa direzione”.

Nella stessa situazione in cui versano i dipendenti ferraresi ci sono anche i giornalisti di Telesanterno, l’emittente di Bologna della stessa proprietà che detiene Telestense. Che attraverso una nota dell’editore Flavio Bighinati aveva auspicato, nel giugno 2024, l’intervento di istituzioni e imprese “perché, nonostante la nostra ricerca, di partner, alleati o acquirenti, non si sono trovati”.