di Marcello Folegatti*
Nei giorni scorsi Hera ha annunciato con non celato orgoglio di aver vinto un bando europeo da 24 milioni di euro che le consentirà di realizzare un progetto finalizzato a stoccare la CO2 prodotta dall’inceneritore di Ferrara nei giacimenti esauriti di gas nell’Adriatico. A questo scopo intende utilizzare il gasdotto da 75 Km che ENI e SNAM hanno in animo di costruire per collegare il Petrolchimico di Ferrara a Casalborsetti.
Una buona notizia? A nostro avviso tutt’altro.
Innanzitutto la CO2 non è l’unico inquinante emesso dall’impianto ferrarese, che ormai tratta rifiuti provenienti da tutta Italia: quelli più pericolosi a livello locale (comprese le diossine) rimarranno tutti.
In secondo luogo questo investimento tradisce la volontà di mantenere in funzione indefinitamente l’impianto, negando la possibilità di programmarne la progressiva dismissione.
Ma, più in generale: ha senso investire somme così ingenti per per catturare e stoccare la CO2, quando è tecnicamente possibile impedirne la produzione? “Se uno ha il mal di denti e spende soldi in antidolorifici invece che negli antibiotici che rimuovono la causa, come sarebbe giudicato? Ebbene, spendere soldi per sotterrare la CO2 invece che spenderli per non produrla è sensato?” afferma Federico M. Butera, professore emerito di Fisica tecnica ambientale al Politecnico di Milano.
Ed eliminare la produzione di CO2 dei “termovalorizzatori” è assolutamente possibile investendo nella riduzione dei rifiuti e nell’ottimizzazione della raccolta differenziata e del riciclo dei materiali, come indicato anche nel programma che accompagna la candidatura di De Pascale alla presidenza della Regione.
La stessa cosa vale anche per la CO2 prodotta nel Petrolchimico dall’impianto di Yara che produce ammoniaca. L’ammoniaca oggi si fa partendo dal metano per estrarre l’idrogeno, ma l’idrogeno si può produrre anche con le fonti rinnovabili, e avremmo così ammoniaca verde, che non prevede emissione di CO2.
Trova fondamento allora la recente denuncia della Rete per la giustizia climatica di Ferrara che vede nel gasdotto in progetto e in generale nella cattura e nello stoccaggio della CO2 un’opera e un’attività inutili per la decarbonizzazione, il cui unico scopo è creare un alibi per continuare ad estrarre e utilizzare i combustibili fossili e per difendere le occasioni di profitto delle società del settore.
Senza contare l’impatto che tutta l’operazione comporterebbe sui territori attraversati (i comuni di Ferrara, Voghiera, Portomaggiore e Argenta) e sulla salute dell’ecosistema marino, fondamentale, tra l’altro, per l’economia della costa basata su pesca e turismo.
Anche in questo caso lasciare al mercato scelte così importanti per il futuro di tutti è sbagliato. Se si vuole guardare al futuro è necessaria una pianificazione che anteponga l’interesse collettivo a quello particolare e in questo campo la Regione potrebbe svolgere un ruolo importante. Anche per questo mi sono candidato nella lista Alleanza Verdi Sinistra-Coalizioni Civiche-Possibile per le prossime elezioni regionali.
*candidato alle elezioni regionali nella lista Alleanza Verdi Sinistra-Coalizioni Civiche-Possibile
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com