Economia e Lavoro
21 Ottobre 2024
Ieri (domenica 20 ottobre) la cerimonia a Cento. La maggior parte dei premiati portano avanti tradizioni familiari

Investire su giovani e formazione. Il monito dei nuovi dodici Maestri Artigiani

di Redazione | 3 min

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Cento. Bisogna investire di più sui giovani, sia con la formazione, sia con incentivi concreti: da loro dipende il futuro dell’artigianato e della piccola impresa, in cui è racchiuso un patrimonio di conoscenze, ma anche di risorse economiche, che non può andare disperso.

È questo il monito che l’Accademia dei Maestri Artigiani consegna ai cittadini, alle associazioni imprenditoriali e alle istituzioni locali e nazionali. Appassionare i giovani all’artigianato è una missione possibile, dicono i Maestri, ma bisogna cominciare subito mettendo in campo strumenti concreti.

Nella giornata di domenica 20 ottobre i Maestri Artigiani hanno celebrato, nel palazzo del Governatore di Cento, la seconda delle loro cerimonie annuali, quella che tradizionalmente si svolge nel mese di ottobre in un Comune della provincia. Era la terza volta che la cerimonia si svolgeva a Cento. Si è trattato di una giornata di festa dedicata, come sempre, all’orgoglio artigiano, in cui si è fatto il punto sulle prospettive del settore e sono stati premiati dodici imprenditori che, a vario titolo, hanno saputo tenere alti i valori fondanti del loro lavoro, spesso proseguendo una tradizione familiare ben radicata sul territorio.

La cerimonia si è aperta con i saluti e gli interventi delle autorità istituzionali e dei rappresentanti delle associazioni di categoria, che sono intervenuti sui temi oggi di maggiore attualità: la necessità di favorire i passaggi generazionali in azienda, la difficoltà delle imprese a trovare personale, le luci e le ombre dell’economia del territorio, fra gravi crisi d’impresa e importanti agevolazioni concesse dallo Stato. A seguire la consegna dei premi, che sono andati a dodici imprenditori del
territorio, in gran parte testimonianza di passaggi generazionali di successo, e di tradizioni familiari che proseguono.

La Targa San Giorgio, che i Maestri Artigiani conferiscono su ispirazione e grazie al contributo della Camera di Commercio, è andata a Paolo Cappelli, titolare di Cappelli Ricami di Bondeno e a Diego Forni, titolare della FGT Leghe Leggere di Terre del Reno. Entrambi eredi di una tradizione familiare e imprenditori di seconda generazione. Imprenditrice di seconda generazione anche la giovane Beatrice Vicino, titolare di Teknosound, azienda fondata 30 anni fa dal padre Ugo Davide, prematuramente scomparso nel 2023. Beatrice ha deciso di raccogliere l’eredità del padre in un settore non facile – quello dell’edilizia – e ha tenuto a sottolineare quanto sia stata importante per lei la grande collaborazione ricevuta dai dipendenti dell’azienda a ogni livello. A lei è andato il premio, di recente creazione, agli Alfieri dell’artigianato, riservato ai giovani che decidono di abbracciare questo settore.

Infine, la proclamazione dei nuovi Maestri artigiani; Gianluca Balboni della FB Spa di Alberone di Cento, azienda che offre impianti in chiavi in mano in tutto il mondo; Margherita Balboni, titolare di un’attività di pasta fresca e dolci a Cento; Matteo Barbieri, acconciatore di Vigarano Mainarda; Cristiano Beltrami, titolare di un’autofficina a Bondeno, Antonella Cantori, titolare di Anatolia Gioielli, attività a Cento; infine, Marcello Colletti, Mattia Colletti, Andrea Tassinari e Rita Tassinari,
titolari di CT Ingranaggi di Cento. La maggior parte di queste imprese sono di tradizione familiare: fanno eccezione Margherita Balboni, che nel proprio negozio di pasta fresca è assistita da un appassionato nipotino, e Antonella Cantori, che ha aperto Anatolia Gioielli dopo un’esperienza come dipendente a Milano.

La giornata si è chiusa con messa nella Basilica Collegiata di San Biagio e il pranzo nel Centro Sociale Ugo Bassi.

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