Gentile Direttore,
di recente la Provincia di Ferrara ha provveduto ad abbassare i limiti di velocità sulle strade provinciali ad est della Romea a 50 Kmh: limite che pochi o quasi nessuno pare rispetti.
Ciò è profondamente diseducativo, oltre che molto pericoloso per il portafoglio del singolo, qualora, d’improvviso, venisse piazzato un autovelox, o, peggio, un telelaser. Ma perché ci troviamo in questa situazione kafkiana?
Il tutto nasce dalla discutibile modifica al Titolo V della nostra Costituzione, imposto con qualche voto di maggioranza dalla sinistra italica.
Infatti, oltre ai tanti iniziali conflitti di competenze, tra Stato e Regioni, tale modifica ha stabilito, tra l’altro, al comma quattro dell’art. 117 che: “Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.”
Per cui le Regioni si sono trovate a dover decidere in materia di circolazione stradale, esclusa la viabilità sulle strade statali. A questo punto ogni Regione si è dovuta organizzare: Regione Emilia Romagna, ha fatto la scelta di trasferire a Province e Comuni tutta la viabilità non individuata nella rete regionale, beneficiando, però, delle entrate per tasse di circolazione e altri tributi minori. Altre Regioni hanno creato proprie aziende per le strade, come il Veneto, ad esempio.
Però la manutenzione strade costa, ed in caso di incidenti tali costi aumentano se si dovesse rispondere per la responsabilità per danni visto il pessimo stato di manutenzione della viabilità italiana, esclusa qualche rara e limitata eccezione. Per cui è persino troppo semplice abbassare il limite: in tal modo si impone ai cittadini di rispettare limiti insensati, ma con il risultato che, se anche le strade non sono manutenute adeguatamente, essi correrebbero minori pericoli guidando su una viabilità mal tenuta; col corollario che, in caso di incidenti, la Regione non pagherebbe il rimborso del danno qualora fosse rilevato il superamento del limite di velocità imposto da un oscuro funzionario, pagato con denari dei cittadini.
Così, abbassando i limiti di velocità si ottiene un duplice risultato: risparmio della manutenzione delle strade (abbiamo una viabilità da terzo mondo!), e minori esborsi per danni derivanti dalla circolazione stradale, generalmente coperti dalle assicurazioni, le quali vedendosi aumentare le richieste potrebbero aumentare i premi di assicurazione a carico della Regione.
In ultima analisi l’abbassamento dei limiti di velocità sulla viabilità, oltre che restringere arbitrariamente la libertà di movimento dei cittadini si traduce, di fatto, in risparmio per la Regione che, in tal modo si para …. le spalle.
Alle prossime elezioni regionali, sarebbe il caso che gli elettori se lo ricordassero….
Lucio Maccapani