Dal Consiglio Comunale di Copparo tenutosi lunedì sera abbiamo assistito ad una confortante unitarietà di intenti tra tutte le forze politiche e i rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali. Unità condizione necessaria per cercare di trovare risposte alla ennesima drammatica crisi della Berco, importante realtà produttiva che va oltre al territorio ferrarese.
Ma non possiamo, e non vogliamo esimerci da ripercorrere alcuni passaggi che ci avevano fatto tremare le vene ai polsi.
Memori di quel famoso consiglio comunale di 5 anni fa svolto nello stesso punto dove sabato scorso si è tenuta l’assemblea dei lavoratori Berco quando l’allora neo eletto sindaco Pagnoni dichiarò di non schierarsi né con l’azienda né con i lavoratori. Tant’è vero che il mancato interessamento, suo e della sua giunta, è comprovato dal fatto che solo negli ultimi giorni, dopo cinque anni, chiedeva ad alcuni consiglieri, il numero di telefono dei sindacalisti provinciali.
Si evince quindi che in questi 5 anni la giunta si è disinteressata sugli sviluppi di quella vicenda. Le parole e gli schieramenti hanno sempre un peso sullo sviluppo delle vicende, soprattutto se ricordiamo che la giunta Pagnoni e la sua maggioranza consiliare bocciarono la richiesta del gruppo di opposizione di istituire un tavolo permanente per monitorare gli sviluppi della azienda che in quel frangente, per l’ennesima volta, dichiarava uno stato di crisi.
Con ancora negli occhi la lettura del suo post di qualche giorno fa lo stesso neo rieletto sindaco aveva, apparentemente, già dato per scontato i licenziamenti: “…stiamo parlando di centinaia di famiglie che perderanno il lavoro. (Cit.)”.
Fortunatamente (Eureka), folgorato dalle comunicazioni dei sindacalisti, con un post successivo alla stessa assemblea dichiara “il sostegno e tutela delle maestranze Berco” e concordando con le iniziative dei Sindacati indìce un Consiglio comunale straordinario.
Ecco, ribadiamo Sig. sindaco, da qui auspichiamo la piena unità di intenti di tutti i soggetti del territorio senza mai dare adito a chiunque di sottrarsi agli impegni assunti nel consesso comunale di stasera che potrebbe incrinare l’azione sindacale e politica fondamentale perché venga esorcizzato quella infausta previsione sopra ricordata.
I lavoratori della Berco hanno già dato tanto e pagato con considerevoli sacrifici vedendo la riduzione del personale ormai dei due terzi dal 2008 ad oggi. Scendere sotto gli otto-novecento addetti la fabbrica non si reggerebbe e quindi diventa concreto il rischio di una inesorabile e progressiva chiusura della realtà produttiva più importante della provincia che conta più di un secolo della sua presenza nel copparese
Berco è la nostra storia, non c’è famiglia copparese che non abbia avuto un suo componente dipendente dell’azienda. Nel 2012 lo slogan che oggi ribadiamo “la Berco siamo noi” e sosteniamo la nostra ferma indisponibilità a cedere ulteriori arretramenti e diminuzione degli addetti.
Gruppo quattrodidenari