Millecinquecento visitatori in coda per ammirare le sale di Palazzo Giulio d’Este con una fila che ha animato anche corso Ercole I. Fin dal sabato mattina, infatti, il pubblico si è posizionato lungo il marciapiede in attesa di farsi guidare dai giovani ciceroni dell’Istituto Tecnico Cat (Costruzioni, Ambiente e Territorio) “Aleotti” di Ferrara.
Ventiquattro studenti, preparati dalla professoressa Paola Di Stasio, sabato 12 e domenica 13 ottobre, hanno illustrato sapientemente la facciata monumentale, l’atrio con soffitto a cassettoni, il cortile con i porticati, la limonaia con la fontana centrale, lo scalone d’onore, i saloni riccamente decorati, la foresteria, che ha ospitato per ultimo il Presidente della Repubblica Sandro Pertini il 30 giugno del 1984.
Commenti entusiastici del pubblico, che ha apprezzato non solo la preparazione degli apprendisti ciceroni, ma anche l’entusiasmo e la dedizione, il trasporto dei giovani, nella percezione dei più, diventati indifferenti.
Per l’“Aleotti” è la sedicesima esperienza di apertura al pubblico di un bene in occasione delle Giornate FAI: grande evento di piazza che il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano – dedica ogni autunno e ogni primavera al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Si consolida, così, la collaborazione fra la Delegazione Fai di Ferrara e gli studenti dell’”Aleotti”, ormai esperti “apprendisti ciceroni”: un sodalizio fortemente voluto dalla dirigente dell’“Aleotti – Dossi” Francesca Apollonia Barbieri, dalla capo delegazione Fai Ferrara Barbara Pazi, nonché dalla responsabile Fai Emilia Romagna Carla Di Francesco, sempre attenta al nostro territorio.
I ventiquattro ragazzi hanno illustrato il palazzo in una dimensione diacronica e sincronica, soffermandosi sulle varie fasi di ristrutturazione dell’edificio, rivelando curiosità sui colonnati del cortile (ricostruiti nel 1932 utilizzando resti della delizia estense della Montagnola), sulla costruzione a destra dell’ingresso (una villa quattrocentesca precedente al palazzo e alla addizione erculea) e sugli intrighi di corte e i passaggi di proprietà della residenza fino ai nostri giorni (è appartenuta ai discendenti della famiglia d’Este fino al 1892).
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