di Nicolò Govoni
Quella di Campobasso è stata una vera e propria disfatta per la Spal di Dossena. Nel post-partita, il mister biancazzurro non ha parlato di questioni tattiche, ma solo di un atteggiamento totalmente sbagliato e deludente della sua squadra, apparsa molle e disorganizzata. E si addensano nubi sul suo futuro in biancazzurro.
“Così non andiamo da nessuna parte, dobbiamo cambiare atteggiamento. Se pensiamo di essere più forti, sbagliamo tutto: tra due pugili vince quello che ha più fame, non quello più talentuoso”, afferma Dossena.
“Non è il primo campanello d’allarme che vedo. Non è possibile che i nostri avversari abbiano più motivazione di noi. Anche il Rimini veniva da tre vittorie di fila, eppure abbiamo fatto un certo tipo di partita. E la reazione ultimamente dopo gli schiaffi che prendiamo non arriva: non è concepibile”.
Dossena ha dovuto rinunciare a Bassoli, che si è fatto male durante gli ultimi tiri prima di entrare in campo, spiega il mister. “Nel primo tempo ho deciso di andare sui rilanci perché il campo era spugnoso. Possiamo parlare di tutto, ma nessuna squadra può vincere nel calcio se non corre e non è più cattiva dell’avversario. Poi, grandi meriti al Campobasso”, continua Dossena. “Ha lottato, arrivando prima sulle seconde palle: è questo che vorrei dai miei giocatori, è tanto che ci lavoriamo ma non ci riusciamo”.
L’esempio di Antenucci può aiutare? “È un ragazzo di quarant’anni che non ha ancora saltato un allenamento da luglio: ma l’esempio serve a poco se gli stimoli non ci vengono da dentro, dal Dna, come la voglia di migliorare ogni giorno”.
La palla adesso passa alla società. “In settimana ho preparato la partita nei minimi dettagli, e a fianco a me c’è sempre stato il direttore. Sono in costante contatto con la società. Ma poi è chiaro che un allenatore è giudicato in base ai risultati, che in questo momento sono negativi. La società è libera di fare le proprie scelte, io mi sento condottiero di questa squadra: mi prendo le mie responsabilità e devo far capire ai ragazzi che così non si va da nessuna parte”.
Infine, la delusione per il pubblico: “È un grandissimo dispiacere dare delle tristezze così grandi a questi tifosi, perché sono encomiabili. Ci seguono ovunque, il nostro stadio è sempre uno spettacolo. E noi non siamo riusciti ancora a ripagarli con una partita degna del nome della Spal. È una mia grande sconfitta e delusione”.
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