Attualità
13 Ottobre 2024
Presentato a istituzioni e stakeholder il progetto Grew finalizzato a realizzare un 'patto' nel Ferrarese per l’adattamento ai cambiamenti climatici

Contratto di area umida per il Po di Volano: al via il percorso partecipativo

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Sicurezza. Controlli del territorio tra Darsena e zona Ex Mof

Durante il pomeriggio di mercoledì 18 giugno è scattato un nuovo intervento straordinario congiunto di tutte le forze di polizia con l'obiettivo di potenziare l’attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità e incrementare il coordinamento sul territorio

Il nuovo elicottero della GdF sorvola Ferrara

Un nuovo elicottero della Guardia di Finanza ha sorvolato i cieli di Ferrara con a bordo il prefetto Massimo Marchesiello e il comandante provinciale del Corpo, il colonnello Gabriele Sebaste

La motonave Nena che, ormai da molti anni, naviga sulle acque del Po di Volano per portare i turisti alla scoperta del territorio, è stata scelta come location “simbolica” per l’inizio, lo scorso 11 ottobre, di un importante percorso partecipativo voluto dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che porterà a realizzare un Contratto di area umida proprio per il Po di Volano.

Si tratta di uno strumento che rientra nel progetto Grew – finanziato con 2 milioni e 619mila e seicento euro nei mesi scorsi nell’ambito del Programma Interreg Italia-Croazia – che ha come obiettivo la sottoscrizione di otto Contratti di area umida “pilota” per l’adattamento ai cambiamenti climatici di altrettante zone umide costiere transfrontaliere, 5 della quali saranno in Italia.

Il Consorzio, così come tutti gli enti promotori, ha scelto per la messa a punto del contratto l’avvio di un percorso partecipato, che vedrà anche una serie di incontri con gli stakeholder dei territori interessati, individuare criticità, possibili soluzioni e realizzare insieme un piano d’azione per portare a termine gli obiettivi del contratto.

L’evento che ha dato il via al percorso è stato aperto dai saluti del presidente del Consorzio di Bonifica, Stefano Calderoni che ha detto: “I contratti di area umida sono una grande opportunità ambientale ed economica perché sono dei veri e propri patti, condivisi tra istituzioni, attività economiche e comunità, per la tutela della biodiversità, la gestione sostenibile della risorsa idrica, la salvaguardia dal dissesto idrogeologico e la valorizzazione turistica. Rappresentano un’idea concreta di collaborazione per la gestione di uno spazio, quello delle aree attorno al Po di Volano, essenziali per la crescita di un intero territorio e rientrano perfettamente negli obiettivi del nostro Consorzio di Bonifica che non solo gestisce l’acqua e l’irrigazione con l’obiettivo di sostenere la produttività dell’agricoltura, ma svolge anche una funzione di protezione civile e salvaguardia del patrimonio naturale del territorio consortile”.

A seguire, i contributi istituzionali a partire dal vicesindaco del Comune di Ferrara, Alessandro Balboni: “Il fiume ha da sempre un grande valore per i cittadini e averlo reso di nuovo fruibile non è un punto di arrivo ma un punto di partenza di un progetto di fruizione turistica più ampio. I contratti di area umida sono un impegno comune, un modo condiviso di ridare identità precisa a un’area del nostro territorio dall’alto valore ambientale. Credo, infatti, che uno spazio senza identità non sia uno spazio fruibile pienamente per la cittadinanza e i turisti”.

Quindi gli interventi del consigliere delegato della Provincia di Ferrara, Fabio Tosi della consigliera delegata della Regione, Marcella Zappaterra che ha dichiarato: “Il Po di Volano è la pina dorsale del territorio che attraversa e ora dobbiamo essere più veloci e creare un modello di fruizione sostenibile, coinvolgendo anche i cittadini in questo processo. Questo contratto servirà per definire una visione che tutti devono sentire come propria e dove ognuno, in base ai compiti e alle esigenze, deve fare la propria parte. Uno dei limiti che abbiamo incontrato in passato, anche come Provincia, è stata proprio la frammentazione, che speriamo venga superata grazie a questo contratto per dare al Volano il valore e il ruolo come merita come patrimonio collettivo”.

L’incontro è continuato con la spiegazione e la definizione degli obiettivi del percorso partecipativo. “I contratti di area umida – ha spiegato Stefano Fortini, consulente del progetto Grew, insieme a Filippo Lenzerini – nascono innanzitutto dalla necessità di “riconoscere” l’acqua come valore essenziale e come elemento di connessione tra le persone e l’ambiente. Sono dei veri e propri impegni formali, appunto “contratti”, da parte dei portatori di interesse che operano in un determinato bacino idrografico, per l’individuazione e l’attuazione delle azioni condivise finalizzate al raggiungimento di obiettivi prefissati. Nel caso dell’area umida del Po di Volano parliamo di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, di preservare e incrementare la sicurezza idraulica del territorio. Il contratto dovrà, dunque, puntare alla riqualificazione ambientale e all’incremento della biodiversità delle aree interessate dal Po di Volano fino alle aree costiere del Delta del Po ferrarese. Inoltre, servirà per tutelare la risorsa idrica per scopi agricoli e produttivi e a ridurre il rischio idraulico. Abbiamo ovviamente pensato a un contratto di area umida che punti a migliorare e un ampliare la fruizione del sistema fluviale per portare nei territori più turismo e quindi un positivo impatto socioeconomico. Un contratto, dunque che consenta a queste aree, circa 600 km quadrati, di diventare l’avamposto di un modello di crescita più sostenibile in una delle zone più antropizzate d’Europa”.

In chiusura dell’incontro sono intervenuti anche Alessandro Buzzoni, dirigente Area Territorio del Consorzio di Bonifica, Alceste Zecchi, responsabile Protezione Civile di Ferrara, uno degli stakeholder essenziali per individuare le criticità idrauliche del territorio e Alessandro Bratti, segretario Autorità Distrettuale Bacino Fiume Po che ha concluso la prima assemblea partecipata sui contratti di area umida spiegando: “Il contratto di area umida del Po di Volano per essere efficace dovrà necessariamente tenere conto e inserirsi in progetti e pianificazioni di bacino, penso al piano per il rischio alluvioni e i bilanci idrici, ma anche considerare che siamo in un territorio che ha ricevuto il Mab Unesco per il Delta del Po. Credo che il percorso partecipato dovrà, dunque, tenere conto dei macro-processi che sono già in atto per essere pienamene efficace e diventare un “pezzo” importante di un sistema di valorizzazione ambientale e turistica di ampio respiro. Il contratto è importante anche in un contesto di rischio idraulico elevato e dovrà contenere idee e azioni per una gestione del territorio che tenga conto del consumo del suolo e dello spazio necessario ai fiumi, per evitare che, passata la fase emergenziale, si “dimentichi” che non dare spazio ai fiumi genera allagamenti e alluvioni anche catastrofiche”.

Il percorso partecipato con altri quattro incontri sul territorio: il 23 ottobre a Codigoro, il 5 novembre a Sabbioncello San Vittore a Copparo, il 14 novembre a Migliaro e il 26 novembre a Ferrara.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com