Economia e Lavoro
12 Ottobre 2024
Presidio davanti ai cancelli dello stabilimento copparese dopo l'annuncio choc di 480 licenziamenti. Obiettivo l'apertura di un tavolo nazionale al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Martedì l'incontro con i vertici aziendali

Crisi Berco: sindacati e lavoratori pronti alla mobilitazione

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Sold-out per la cena pro Avis a Copparo

Una serata memorabile quella organizzata, sabato 10 maggio, dall'Associazione San Lorenzo di Gradizza, che ha registrato il tutto esaurito in occasione della cena di beneficenza a sostegno di Avis Copparo

Referendum. Camusso: “Serve una nuova stagione dei diritti”

“Serve una nuova stagione dei diritti – ha esordito la senatrice – che devono tornare a essere di tutti, universali, altrimenti si trasformano in privilegi. In quest’ottica i referendum sono uno strumento essenziale per valorizzare il meccanismo centrale della partecipazione”

Nonna Amelia spegne 104 candeline

Un evento speciale ha caratterizzato, sabato 10 maggio, la giornata alla Casa di Riposo Capatti: Amelia Destro ha raggiunto l’eccezionale traguardo dei 104 anni, celebrata con affetto da tutta la struttura

di Lucrezia Cirelli

Copparo. “Quale sarà il destino del motore che per anni ha costituito la principale base economica del nostro territorio?” Questa la prima riflessione che il segretario Fiom Ferrara, Stefano Bondi, ha posto a tutti i lavoratori dell’azienda metalmeccanica Berco, che ora rischiano il licenziamento dopo l’annuncio dell’azienda di 480 esuberi, 550 complessivi se si considera anche Castelfranco Veneto.

In mattinata (12 ottobre) si è infatti svolta l’assemblea dei dipendenti davanti ai cancelli dello stabilimento copparese, con i sindacati di categoria dei metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm) che hanno fatto il punto della situazione annuciando di essere pronti alla mobilitazione.

“La comunità – ha aggiunto Bondi – ha già pagato fin troppo le crisi aziendali, come i 611 licenziamenti avvenuti nel corso dell’anno 2013. Berco è come una candela che brucia ma non finisce mai. Va alzata dunque la soglia di attenzione anche a livello nazionale al fine dell’ottenimento di un garante per la salvaguardia dell’azienda, dei lavoratori e così anche dell’intera comunità. Oggi i lavoratori preferiscono lavorare in territori come la Russia, la Cina e l’India, dov’è il mercato è più redditizio, e così noi chiudiamo”.

I sindacati chiederanno già lunedì l’apertura di un tavolo nazionale al ministero delle Imprese e del Made in Italy, mentre la sera di martedì 15 ottobre si svolgerà l’incontro tra i sindacati dei dipendenti Berco e i vertici dell’azienda stessa.

“Noi ci auguriamo – conclude Bondi – che l’azienda non dichiari atti unilaterali. In quel caso noi ci mobiliteremo e voi sarete avvisati subito tramite la Rsu, quindi vi chiediamo di seguirci in questa vicenda, soprattutto in un momento così difficile”. Ha preso parola poi il segretario Fim, Patrizio Marzola, sostenendo che “sono necessari gli ammortizzatori sociali prima di destrutturare il sistema aziendale. Il governo deve farci da garante”, anche perché, aggiunge, “sotto le 800 persone questa azienda non funziona quindi il sindacato deve guardare oltre”. Ha chiuso gli interventi Simone Nonnato, delegato Uil, chiedendo a tutti quei lavoratori che stamattina non si sono presentati di “partecipare e essere responsabili, stavolta, altrimenti non ne usciremo più”.

Al presidio Berco erano presenti anche Enrico Bassi e Marcella Zappaterra, entrambi candidati al Consiglio regionale per il Pd. “Esuberi e cancellazione del contratto aziendale, così come sono stati prospettati – commentano – sono, senza giri di parole, insostenibili, per i lavoratori, le loro famiglie e l’intera tenuta economica e sociale del nostro territorio. Su questo vogliamo essere molto chiari”. “Insieme a Michele de Pascale e all’assessore Vincenzo Colla – proseguono – ribadiamo un impegno concreto: le multinazionali devono capire che in Emilia-Romagna a fronte di decisioni che penalizzano i lavoratori dovranno scontrarsi con una reazione forte della Regione e delle comunità. Dunque è fondamentale che anche il Governo dia a questa crisi importanza di rilievo nazionale. Sono giorni difficili per il Ferrarese colpito da due pesanti crisi aziendali ed è nostro dovere difendere il lavoro, la dignità e i diritti. Non potevamo essere altrove, non oggi, e qui saremo anche domani e finché servirà”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com