“Un comportamento deplorevole e violento, 77 licenziamenti senza preavviso, uomini e donne che perdono il lavoro dalla sera alla mattina senza alcuna spiegazione logica”. Il candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale nella mattinata di ieri, venerdì 11 ottobre, ha incontrato a Masi Torello, davanti alla Rexnord, i lavoratori dell’azienda che hanno ricevuto l’avviso di licenziamento. Insieme a lui anche i candidati dal Pd per la provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, Enrico Bassi, Carlotta Gaiani e Paolo Calvano ma anche il segretario provinciale Nicola Minarelli.
Intorno a lui un capannello di persone gli ha raccontato la situazione in cui si sono trovati di punto in bianco lunedì mattina. C’è chi si sarebbe dovuto sposare proprio in questi giorni, chi invece ha appena aperto un mutuo e chi lo ha aperto da anni e deve pagare le rate. Anche per questo de Pascale la chiama “violenza” e specifica come questa si possa fare anche solamente con una lettera. “Una lettera che è arrivata mentre stavamo lavorando”, poco dopo le 8 di mattina senza che ci fossero avvisaglie.
Senza seguire, commenta Chiara Zambonati (Fiom-Cgil), “una logica né di rispetto per i lavoratori né delle relazioni sindacali”. Tutte le procedure adottate rispettano infatti le normative vigenti ma lavoratori e sindacati si sarebbero aspettati più “umanità” da parte del datore di lavoro. “Una follia” sentenzia de Pascale.
“Oltretutto la Rexnord – continua il candidato presidente – opera in un settore strategico per la nostra economia, la componentistica per l’eolico, quindi siamo di fronte anche ad una ‘sfida Paese’ per l’Emilia-Romagna“. Un settore strategico per un’economia che sempre di più si sposta verso la produzione di energia rinnovabile.
Parole forti anche quelle di Bassi e Zappaterra: “Il licenziamento in tronco di tutti i dipendenti, peraltro comunicato vigliaccamente via mail, ha fatto piombare 77 persone e le loro famiglie in una situazione surreale e drammatica. Questo, peraltro, nonostante l’azienda fosse in salute e inserita in una filiera strategica e in espansione come quella dell’eolico. In Emilia-Romagna non è accettabile che la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici sia calpestata in questo modo. Siamo vicini ai dipendenti e ai sindacati in questa giusta battaglia. Faremo di tutto e dal punto di vista politico e istituzionale e vigileremo affinché siano esplorate tutte le vie d’uscita possibili per evitare un dramma nel nome della delocalizzazione delle produzioni in aree del mondo in cui non sono garantiti diritti ai lavoratori”.