Con un focus approfondito sulla valutazione dell’impatto e della sostenibilità dei progetti Pnrr, si è tenuto a Palazzo Tassoni, sede del Dipartimento di Architettura, un convegno alla presenza di numerose autorità nazionali, regionali e di altre università italiane.
Tra le tematiche affrontate la capacità delle organizzazioni di ricerca di valutare l’impatto delle loro attività sul territorio di riferimento e come questi progetti, avviati ormai da un biennio, riusciranno a generare risultati e opportunità per l’ecosistema nazionale.
L’iniziativa si è aperta con i saluti istituzionali della rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, del vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna Paolo Govoni, del prorettore alla Terza Missione e Componente direttivo PNICube Enrico Bracci, del delegato per il Pnrr di Unife Massimiliano Mazzanti e del direttore generale dell’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr del Ministero dell’Università e della Ricerca Antonio Di Donato.
“Il Pnrr rappresenta un’opportunità, ma è anche un impegno – ha affermato Ramaciotti -. Le ricercatrici e i ricercatori stanno profondendo un grosso impegno per raggiungere risultati che lascino effetti tangibili sulla nostra società. Lo fanno con entusiasmo e con grosse aspettative sul futuro. Su questo punto è necessario il confronto, come stiamo facendo noi oggi. Non dobbiamo disperdere l’insegnamento del Pnrr a lavorare insieme, a co-progettare opportunità per la nostra società e per le organizzazioni che in essa operano, a rendere complementari gli interessi degli attori dell’ecosistema nell’ottica di completare processi di crescita, a creare un networking di organizzazioni e di persone, a formare giovani alla ricerca per favorire collaborazioni durature. Non possiamo permetterci di dissolvere il valore pubblico creato”.
Nella prima parte del convegno i rappresentanti delle istituzioni sono entrati nel vivo delle tematiche. A intervenire sono stati la dirigente dell’Ufficio di coordinamento della gestione presso l’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr del Mur Luisa Lanza, il Presidentp dell’Agenzia Nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca Antonio Felice Uricchio, la direttrice operativa di Art-Er Marina Silverii, il presidente di Netval Giuseppe Conti e la rappresentante del nucleo Pnrr di Unioncamere Debora Giannini. Relatrici e relatori hanno affrontato le tematiche dal proprio osservatorio, ponendo in evidenza come le relazioni fra enti e organizzazioni rappresentino il punto fondamentale per raggiungere gli obiettivi previsti dai progetti.
La tematica dell’impatto è stata affrontata anche dal presidente di Anvur Antonio Felice Uricchio che ha ricordato come “l’Agenzia sia in prima linea nel cercare di supportare la misurazione e valutazione dell’impatto sociale. Lo fa attraverso gli esercizi di valutazione, come la Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) e il modello di Autovalutazione, Valutazione, Accreditamento (AVA3) a cui sono sottoposte le organizzazioni di ricerca.” Ha inoltre ricordato il coinvolgimento di Anvur nella definizione di alcuni programmi legati ai dottorandi di ricerca e alle infrastrutture di ricerca, capitale umano e strumentale per la generazione dell’impatto sociale.
Il convegno si è chiuso con una rotonda moderata da Ilaria Vesentini giornalista de Il Sole 24 Ore, nel corso della quale i manager a capo dei progetti e delle organizzazioni che li gestiscono, hanno evidenziato come la sfida dell’impatto e delle opportunità rappresenti una determinante per la messa in opera di risultati che possano creare valore per la comunità e la società in generale. È emerso con evidenza come l’attenzione di tutte le organizzazioni che gestiscono i progetti siano orientate alla misurazione dei risultati e dunque alla valutazione dell’impatto sociale che può essere generato dall’attività di ricerca. Un focus particolare è stato posto sul futuro, ossia sulla sostenibilità delle iniziative oltre la scadenza del Pnrr e sulla loro capacità di non disperdere le conoscenze e le competenze acquisite.
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