La crisi industriale ha colpito il nostro territorio, sta tragicamente presentando il conto. I 77 licenziamenti alla Real Rexnord a Masi Torello, così come i quasi 500 esuberi alla Berco sono l’ennesimo tassello di un processo di deindustrializzazione del ferrarese che va avanti da molto tempo. Alle lavoratrici ed ai lavoratori il cui futuro lavorativo è messo a rischio esprimiamo la nostra piena solidarietà. Così come i sindacati avranno il nostro sostegno nelle iniziative di lotta – sciopero generale compreso – per la risoluzione di queste e di altre crisi aziendali, siamo al loro fianco anche nella richiesta di creare una prospettiva economica e sociale del territorio, da sempre fragile, che non può essere abbandonato all’inerzia delle amministrazioni locali.
Di fronte alla crisi trentennale del polo chimico di Ferrara, al lento ma inesorabile processo di impoverimento demografico, la risposta non può essere certo solo quella di trasformare gli zuccherifici in parcheggi di auto, moltiplicare le fiere mangia&bevi o i concerti in piazza. La messa in crisi poi del progetto originale di Ferrara città d’Arte e di Cultura, che ha inesorabilmente prodotto il calo del turismo in città, ha tolto anche quel paracadute che poteva almeno parzialmente bilanciare la deindustrializzazione. Mentre Ferrara perde lavoro, diventa sempre più città della rendita, aggrappata agli affitti degli studenti universitari. Una città che guarda al proprio interesse dell’oggi senza pensare al domani.
La nostra città e tutto il territorio provinciale devono cominciare a guardare oltre l’orizzonte, cercando di costruire un futuro per i propri cittadini. Prima che sia troppo tardi. Su questo incalzeremo l’amministrazione comunale e il Sindaco di Ferrara, che passati oltre 100 giorni dal suo insediamento ancora non ha presentato nemmeno le linee di mandato.
I consiglieri comunali della Lista Civica Anselmo
Fabio Anselmo
Leonardo Fiorentini
Arianna Poli
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