Il deputato leghista Davide Bergamini prepara un’interrogazione al governo per provare a salvare il lavoro alla Berco di Copparo. “Sono 550 – dice – le persone che rischiano il posto di lavoro (480 a Copparo e 70 a Castelfranco Veneto, ndr) e per chi resta è stata prospettata la cancellazione del contratto aziendale. Una situazione allarmante della quale si è interessato, fin da subito, il nostro sindaco Fabrizio Pagnoni”.
“Il territorio – continua – è molto preoccupato: non solo perché a pagare saranno i lavoratori, ma anche per l’impatto economico e sociale che ne conseguirebbe.
La Lega non resta inerte e prepara un’interrogazione ai ministri del Lavoro e delle Imprese. Dobbiamo assolutamente agire prontamente magari con l’apertura di un tavolo istituzionale per la salvaguardia dei livelli occupazionali, cercando di valutare con l’azienda azioni alternative. Non ci fermeremo qui e andremo fino in fondo alla questione cercando una soluzione fattiva ed efficace”.
Fabio Bergamini, che per la Lega siede sui tavoli dell’assemblea regionale, attacca proprio il governo locale sostenendo che “in passato, non è stata prestata la giusta attenzione quando la Lega sollecitava l’azienda, chiedendo incontri alla proprietà (successe nel 2016)”. All’epoca venne annunciato un esubero di 365 lavoratori, 361 dei quali nello stabilimento di Copparo.
“Qualcosa – prosegue Bergamini -, anche se le cose si dimenticano in fretta, deve essere successo se la forza lavoro nello stabilimento copparese passò da 1.651 addetti agli attuali 1.200 circa (e 150 a Castelfranco Veneto). Già nel 2013, peraltro, vi era stata una ristrutturazione aziendale che non era stata indolore. Mi chiedo perché la Regione non abbia tenuto aperto un canale di comunicazione, nel corso del tempo, per capire cosa stava succedendo, visto che queste situazioni si materializzano purtroppo senza tante avvisaglie”.
“La nostra priorità – conclude – è tutelare i lavoratori e le loro famiglie, ai quali va la mia vicinanza e impegno. E’ opportuno dare seguito all’annunciata volontà da parte della proprietà di Berco di aprire un tavolo con le forze sindacali e, mi auguro, le Istituzioni locali. Per cercare di trovare soluzioni alla drammatica crisi sociale che questa ennesima “ristrutturazione” rischia di trascinare dietro di sé”.
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