di Daniele Vecchi

Negli Stati Uniti li chiamano “Unsung Heroes”, gli eroi inaspettati, quei giocatori che da outsider risolvono partite o fanno giocate di grande impatto, senza essere tra i “favoriti”.

La ascesa della Spal in Serie A, ha portato i biancazzurri a fare un mercato estivo estremamente intenso, con ben 23 operazioni in uscita e 26 in entrata tra prima squadra e primavera, con tante operazioni di prestito e fine prestito.

Tra queste transazioni, dopo l’arrivo di nomi altisonanti in attacco come Alberto Paloschi e Marco Borriello, che innescarono i sogni di tutti i tifosi per una lunga permanenza nella massima serie, in sordina, quatto quatto e in punta di piedi, arrivò un certo Luca Rizzo, centrocampista in prestito dal Bologna, due stagioni in rossoblù per lui per un totale di 35 presenze, senza nessun gol, presenze sporadiche e circondate un alone di pessimismo e indifferenza.

Arrivò quindi la seconda giornata di campionato, esordio al Paolo Mazza contro l’Udinese, dopo il pareggio 0-0 allo Stadio Olimpico di Roma contro la Lazio.

Un grande inizio di Marco Borriello, che segnò il primo gol del vantaggio biancazzurro al 25′ (sarà l’unica rete segnata da Borriello con la maglia della Spal), arrivò poi il raddoppio di Lazzari al 53′, e la pratica friulana pareva già archiviata. L’Udinese però non si è data per vinta, e ha accorciato le distanze con un colpo di testa di Nuytinck, e pareggiando con un calcio di rigore di Thereau all’87’.

Sempre in sordina, tre minuti prima, Leonardo Semplici aveva inserito Rizzo al posto di Lazzari, per gestire meglio il centrocampo a difesa del vantaggio, cosa che ormai era diventata inutile.

Si arrivò al recupero, e al 94′ il nostro Luca Rizzo si trasformò in Del Piero e dal vertice sinistro dell’area converse al centro e snocciolò una staffilata sul palo lontano che trafisse Scuffet proprio sotto la Ovest. Bum!

Subito dopo però non si sentì più parlare di Rizzo, tornato mestamente nel quasi anonimato, con alcuni scampoli di partita. Fino ad arrivare alla dodicesima giornata, il 5 novembre con la Spal di scena a Bergamo contro l’Atalanta.

Stesso copione, Spal sotto 0-2, Rizzo entrò al 61′ al posto di Mora, e dopo due minuti altro gol uguale, Del Piero docet. Esultanza controversa, dove Rizzo sembrò zittire qualcuno, pareggio raggiunto ma anche qui, poco dopo, il giocatore ritornò nell’anonimato in panchina.

A gennaio 2018 Rizzo venne ceduto in prestito all’Atalanta, dove giocò solo pochi minuti in una gara di Coppa Italia per poi proseguire abbastanza mestamente la sua carriera tra prestiti e leghe minori.

Rimane un grosso punto interrogativo su questo giocatore, autore però di due spettacolari reti in Serie A con la casacca della Spal, due reti che fruttarono punti serviti poi per la salvezza finale, dato il mancato apporto dei nomi illustri arrivati in estate.

Quindi Spal che si salvò grazie alle storiche undici reti di Mirco Antenucci, ma anche grazie a quelle sue due reti pesanti.