Eventi e cultura
8 Ottobre 2024
A ottant'anni dalla scomparsa di uno dei sindacalisti italiani più importanti lo promuovono Cgil Ferrara, Uil Ferrara, Fondazione Giuseppe Di Vittorio e Fondazione Bruno Buozzi

Un convengo per ricordare Bruno Buozzi

di Redazione | 2 min

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Cgil Ferrara, Uil Ferrara, Fondazione Giuseppe Di Vittorio e Fondazione Bruno Buozzi promuovono il convegno pubblico “Bruno Buozzi, un padre del sindacato italiano. In ricordo dell’80 anniversario della sua scomparsa” figura tra le più importanti della storia del sindacalismo italiano, ucciso dai nazisti nel 1944.

Il convegno si terrà mercoledì 9 ottobre alle ore 15.30 presso la Biblioteca Comunale “G. Bassani” (via Grosoli, 42 – Ferrara) con i saluti di Massimo Zanirato segretario generale Uil Ferrara, Veronica Tagliati segretaria generale Cgil Ferrara. Relazioni di Andrea Baravelli Professore associato di Storia Contemporanea Unife “Il riformismo nonostante tutto. Bruno Buozzi fra febbre massimalista e sirene fasciste”, Marco Zeppieri Segretario Comitato scientifico Fondazione Bruno Buozzi “4 giugno 1944. L’ultima notte”, Edmondo Montali Responsabile sezione storia Fondazione Giuseppe Di Vittorio “Buozzi e il sindacato riformista”, Giorgio Benvenuto Presidente Fondazione Bruno Buozzi “Bruno Buozzi. Il riformismo concreto e coraggioso”. Coordina Susanna Garuti Archivio storico Camera del Lavoro di Ferrara.

“In occasione dell’80 anniversario dell’omicidio di Bruno Buozzi per mano nazista – scrivono gli organizzatori -, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, la Fondazione Bruno Buozzi, la Cgil Ferrara e la Uil Ferrara dedicano un convegno all’attività sindacale e al pensiero politico del grande sindacalista nei luoghi della sua nascita e infanzia. Un leader del socialismo riformista dell’età liberale ed una delle figure in assoluto più importanti del sindacalismo italiano, sia per la sua nascita e consolidamento sia per l’eredità che trasmise alla CGIL unitaria del 1944, ruoli che ne fanno a pieno titolo uno dei protagonisti di primo piano della vita politica del Paese per tutta la prima metà del Novecento”.

“Inoltre – concludono -, l’esecuzione di cui fu vittima alla Storta nel giugno del 1944 per opera dei nazifascisti e di cui quest’anno ricorre L’Ottantesimo anniversario, ha consegnato la figura di Bruno Buozzi al martirologio laico che popola il Pantheon dell’antifascismo e dell’Italia repubblicana. Si ricorda spesso, e giustamente peraltro, il sacrificio più nobile e alto che Buozzi incarnò in difesa dei valori della democrazia e contro l’oppressione della tirannide. Ma il mito, come sempre, se da un lato rende immortale il sacrificio dall’altro tende ad appannare tutto ciò che esula dal sacrificio finale. Bruno Buozzi fu senza ombra di dubbio un uomo coraggioso che pagò il prezzo più alto alla violenza e alla barbarie fascista. Ma rappresenta anche altri e importanti valori che giustamente una ricostruzione della sua vita deve rimettere al centro dell’attenzione”.

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