Cronaca
2 Ottobre 2024
L'uomo è già in udienza preliminare per un raggiro ai danni di un'anziana che gli avrebbe fruttato 400mila euro. Nel suo notebook aveva video ritraenti minorenni in atteggiamenti sessuali

Pedopornografia. A processo un 65enne già accusato per una maxi-truffa

di Davide Soattin | 2 min

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Già in udienza preliminare per un raggiro che gli avrebbe fruttato 400mila euro, ora gli hanno trovato nel computer oltre quaranta filmati in cui venivano ritratti minorenni in atteggiamenti sessuali espliciti e dovrà quindi rispondere anche del reato di detenzione o accesso a materiale pedopornografico.

È questa l’accusa da cui si deve difendere il 65enne Massimo Restivo Caponcello, finito a processo in tribunale a Ferrara, per fatti risalenti al 4 maggio 2022.

Nello specifico, le indagini degli uomini della Guardia di Finanza – avevano permesso di trovare, all’interno del suo notebook, 41 filmati completi e tre frammenti di filmati, in cui i protagonisti avevano meno di 18 anni.

Nei confronti del 65enne, la Procura di Bologna aveva emesso un decreto penale di condanna pari a 2.250 euro di multa, a cui però l’imputato si è opposto.

Così facendo è finito davanti al giudice, a cui – nell’udienza di ieri (martedì 1° ottobre) – ha fornito la propria versione dei fatti, insieme ad altri due testimoni.

Quello di Caponcello – come si diceva poco più su – non è un nome nuovo alla cronache giudiziarie locali.

Nelle vesti di vicepresidente dell’organizzazione benefica Ico United Planet Onlus e di delegato presso le Nazioni Unite, infatti, è attualmente accusato di circonvenzione d’incapace, furto aggravato, appropriazione indebita, truffa aggravata, indebito utilizzo di carte di pagamento.

A farne le spese un’anziana ferrarese di 84 anni, a cui, nel giro di circa due anni, le sarebbero riusciti a sottrarre 400mila euro.

Secondo le risultanze investigative, sarebbe stato Restivo, che era residente nello stesso stabile della signora 84enne, ad architettare la truffa con un complice, che nel frattempo è morto. Scoperto che l’anziana, sola e senza parenti in città, aveva un consistente patrimonio depositato in banca, i due, a più riprese, in poco meno di due anni, le avrebbero sottratto consistenti somme di denaro attraverso bonifici online effettuati anche a favore della Onlus e prelevando denaro contante per scopi personali, dalla carta bancomat e dalla carta di credito.

Il processo per la detenzione di materiale pedopornografico tornerà in aula il 21 gennaio, mentre per questa mattina (2 ottobre) è fissata l’udienza preliminare per la maxi-truffa, in cui il gup deciderà se rinviarlo o meno a giudizio.

 

 

 

 

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