Portomaggiore. Ieri, 30 settembre, il Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Antonio Muzi, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Portomaggiore, ha lasciato il servizio attivo.

Classe 64, romano, il Maggiore Muzi, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, può vantare una lunghissima carriera militare – ben 43 anni di servizio – durante i quali ha conseguito la medaglia d’argento al merito di lungo comando, la croce d’oro con stella per anzianità di servizio e la medaglia mauriziana per 10 lustri di carriera. Arruolato nell’Arma nel 1981 viene destinato, con il grado di Vice Brigadiere, proprio alla Stazione di Portomaggiore. Dopo due anni è alla Stazione di Voghiera, poi al Nucleo Carabinieri Banca d’Italia di Ferrara e poi, ancora, presso l’Aliquota Radiomobile del capoluogo di provincia. Quindi approda al Nucleo Operativo di Ferrara, dove si occuperà esclusivamente di attività investigative per oltre 20 anni.

Nel 2014 – all’epoca Luogotenente – ritorna a Portomaggiore, dove assume l’incarico di Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri.

Nel 2019 transita negli Ufficiali, ruolo apicale nella gerarchia dell’Arma, e viene confermato nel suo incarico a Portomaggiore, che ha retto fino al congedo, svolgendo anche funzioni vicarie del Comandante della Compagnia.

Molto apprezzato e stimato tanto dalla sua “scala gerarchia” quanto dalle autorità locali, il Maggiore Muzi ha coordinato, solo per citare le più recenti, indagini in materia di reati contro la persona e il patrimonio, spaccio di stupefacenti e “caporalato in agricoltura”, particolarmente sentito nell’area portuense.

Nei giorni scorsi, il Maggiore Muzi è stato ricevuto dal comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, Generale di Divisione Massimo Zuccher, mentre ieri mattina ha ricevuto il saluto del comandante provinciale dei Carabinieri di Ferrara, Colonnello Alessandro Di Stefano. Entrambi gli alti ufficiali lo hanno voluto ringraziare per il lungo servizio prestato nell’Arma, augurandogli le migliori fortune per il futuro.