Morta Ansalda Siroli, simbolo delle lotte delle donne
Se ne va nella notte di natale una delle personalità che più hanno caratterizzato la politica e le lotte sociali a Ferrara negli ultimi 50 anni
Se ne va nella notte di natale una delle personalità che più hanno caratterizzato la politica e le lotte sociali a Ferrara negli ultimi 50 anni
Una manovra finanziaria regionale complessiva da 14 miliardi e 280 milioni di euro, di cui 10,5 miliardi destinati alla sanità, che "rafforza il sistema socio-economico dell’Emilia-Romagna e sostiene crescita, investimenti e coesione sociale in una fase complessa per il Paese e per lo scenario internazionale"
La Comune di Ferrara: "Un ringraziamento al Governo da parte di tutti i ferraresi che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria per il taglio in finanziaria al 75% dei fondi per la qualità dell’aria"
Una manovra da 14,3 miliardi di euro (di cui 10,5 per la sanità) che prevede, fra le altre misure, l’incremento di 25 milioni di euro del Fondo per la non autosufficienza, il raddoppio dei fondi per il contrasto al dissesto idrogeologico e la conferma di tutte le misure di rafforzamento dei servizi educativi e per le politiche culturali, lo sport, il turismo e l’agricoltura
Il consigliere comunale Leonardo Fiorentini (Lista Civica Anselmo) ha depositato un’interpellanza per chiedere massima trasparenza sulla notizia apparsa sul nostro quotidiano, riguardante il patrocinio del Comune di Ferrara alla campagna “Mondo Libero dalla Droga”
di Ilaria Baraldi*
Non ci sono forme di rispetto o ragioni di separazione dei poteri che permettano di ignorare le dichiarazioni di Papa Francesco e tacere sulla loro gravità.
Chi abbia a cuore non solo la libertà delle donne (il minimo sindacale), non solo la laicità dello Stato (da poco trascorso il XX settembre che ci ricorda i confini del Vaticano) ma anche l’ovvietà che le leggi vanno applicate, non può permettere che il capo di uno Stato estero definisca “sicari” e quindi assassini per mano d’altri i medici che praticano l’interruzione volontaria di gravidanza.
Già compromesso dall’abuso della pratica dell’obiezione negli ospedali pubblici, e in ultimo reso ancora più difficile dall’ingresso nei consultori delle associazioni anti abortiste grazie all’aiuto del governo Meloni, il diritto delle donne di autodeterminarsi subirebbe oggi l’ennesimo schiaffo se le parole del Pontefice fossero derubricate col solito commento “il papa non fa altro che il papa”.
Non è accettabile che ancora si pensi di discutere di un diritto che non solo le donne, ma con esse l’intera società, hanno conquistato per dirsi civile.
L’interruzione volontaria di gravidanza è riconosciuta nei chiari (e semmai limitati) termini di legge: con essa il diritto all’obiezione di coscienza ma soprattutto quello dei cittadini e delle cittadine all’applicazione della norma.
Non sarà facendo sponda col pontefice “più progressista” che i partiti di destra al governo metteranno in discussione la libertà delle donne di scegliere.
Sarebbe bene che tutti lo ricordassero, svestendosi del mantello di rispetto per la figura pontificale.
*Portavoce Conferenza donne democratiche di Ferrara e delegata ai diritti in segreteria provinciale PD
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