Vigarano Mainarda. Il Gruppo Informale di tutela Ambientale di Vigarano Mainarda “esprime ferrea contrarietà nei confronti di questo nuovo inquinatore (la centrale a biometano di via Catena, ndr), ed è pronto ad opporvisi con tutti i mezzi necessari pur di non rendere Vigarano ricettacolo di liquami e odori malevoli”.
“Sembra una barzelletta – proseguono – ma purtroppo è realtà, dopo una lotta durata due anni, in cui il Gruppo ha contrastato con successo i progetti di ampliamento del biogas Ca’ Bianchina, in questi giorni si discute dell’insediamento del nuovo impianto Biometano che l’azienda Bmet 18 s.r.l., presso via Catena, con medesime caratteristiche di approvvigionamento, ma dall’impatto ambientale nettamente maggiore, considerate le dimensioni e la produzione energivora superiori”.
La zona del comune di Vigarano è considerata “area ad alta vulnerabilità nitrati, stante l’inquinamento del suolo e delle falde da fertilizzanti azotati, quali liquami e sottoprodotti di biogas”. Non a caso “i vigaranesi hanno più volte lamentato il persistente e intollerabile inquinamento odorigeno derivante dalle attività connesse al biogas, nonché l’aumento del traffico veicolare pesante, che ha già compromesso le arterie stradali, alcune delle quali dichiarate addirittura intransitabili”.
Il gruppo fa sapere di aver anche richiesto di partecipare alla conferenza dei servizi dello scorso 20 settembre però “Arpae non ha autorizzato la presenza del rappresentante, Marco Falciano, nella veste di uditore”.
“Dispiaciuti da questa chiusura – concludono – che non premia certo la trasparenza, o la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali della pubblica amministrazione ma, seriamente intenzionati a prendere parte al procedimento amministrativo volto a riscontrare la fattibilità del progetto, in accordo col dirigente Marco Roverati di Arpae, abbiamo provveduto a inviare istanza di accesso agli atti al fine di ottenere la documentazione utile ad elevare osservazioni ed eccezioni per iscritto”.
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