Argenta
22 Settembre 2024
Il sindaco Andrea Baldini ha revocato l'ordinanza sindacale con cui era stata inizialmente disposta l'evacuazione dei residenti. Previste però ancora piogge nelle prossime ore

Campotto. Le famiglie tornano a casa, ma resta alta l’attenzione

di Redazione | 2 min

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Durante la mattinata di sabato 3 maggio, nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Ravenna, i carabinieri di Porto Garibaldi, in collaborazione con il Norm di Ravenna, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ferrara

Argenta. Tutti a casa: revocata l’ordinanza sindacale che venerdì scorso aveva disposto, causa alluvione, l’evacuazione dei residenti nella zona di via Ponte Canale, a ridosso delle valli e dell’oasi di Campotto.

Questione risolta” annuncia il sindaco Andrea Baldini, che però non abbassa la guardia. L’allerta allenta la presa, “ma vigileremo ancora e continueremo a monitorare la situazione insieme al consorzio di bonifica”.

Da sabato quindi le famiglie, una trentina di persone, interessate dal provvedimento di sgombero di quella zona, allagata a causa della tracimazione dei fiumi Idice e Quaderna, hanno iniziato il rientro nelle loro abitazioni. Il tutto grazie anche al miglioramento delle condizioni climatiche. Ciò nonostante le previsioni meteo, al di là degli scampoli di bel tempo nel weekend, segnalano ancora precipitazioni.

Ma si tratterebbero – si spera – di piogge di minore entità rispetto alle precedenti, che hanno cagionato, ad un anno e mezzo di distanza, nuovi disastrosi nubifragi e straripamenti nella vicina Romagna, sollevando non poche polemiche e accuse soprattutto politiche, su quanto fatto per scongiurare altri rischi e danni, e quanto invece resta ancora da fare.

Emergenza finita? Non è ancora dato a sapersi: l’incognita resta. Di certo c’è che al momento anche la piena del Reno, la cui portata di massima, a Ponte Bastia, dove affluiscono oltre all’Idice anche il Sillaro, è passata. E con essa la paura. I livelli dell’acqua sono calati. Così come per il canale Garda Menata, che ha destato grosse preoccupazioni, e nel bacino di Vallesanta, in fase di manutenzione, che traboccavano, dando così appunto il via alle operazioni di allontanamento dei frontisti di quell’area.

Dunque anche qui le quote idrometriche sono scese, e l’acqua non fuoriesce più dai suoi invasi naturali. Le aperture e chiusure delle paratie di chiaviche di regimazione idraulica territoriale, ed anche le pompe dell’impianto idrovoro del Saiarino, hanno fatto il loro dovere, con riversamenti nelle campagne e nelle casse di espansione.

“Le quote – spiega il primo cittadino – si sono abbassate di un centimetro l’ora, e tutto sta tornando alla normalità”. Intanto per quanto concerne il problema
dell’ammassamento di tronchi d’albero e vegetazione sradicati dalla corrente e trascinati sin sotto il ponte di Santa Maria Codifiume, Baldini informa che “Anas ha già disposto la rimozione di quell’accumulo di legname: il fenomeno non compromette comunque il regolare deflusso dell’acqua”.

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