Argenta. Situazione critica a Campotto, dove già ieri il sindaco Baldini ha emesso un’ordinanza di evacuazione di una ventina di famiglie residenti in via Ponte Canale, nei pressi della zona valliva. Sono infatti allagate le campagne circostanti l’oasi valliva perché le casse di espansione non tengono più l’acqua piovana, del Reno e del canale Lorgana, riversata dall’impianto idrovoro del Saiarino. Si tratta, come comunicato dallo stesso sindaco, di un allagamento controllato necessario per affrontare la situazione, ma i disagi sono evidenti soprattutto per gli agricoltori che in quelle zone hanno coltivazioni in atto.
Intanto si registrano problemi anche a Santa Maria Codifiume, con il Reno intasato da un’enorme montagna di legname e tronchi d’albero trasportati dalla corrente che stanno complicando le cose.
“Dopo soli 16 mesi dall’alluvione quegli stessi terreni sono nuovamente sott’acqua – denuncia infatti il presidente di Confagricoltura Ferrara, Francesco Manca – questi eventi non possono più essere considerati eccezionali e vanno pertanto gestiti in modo adeguato, provvedendo in tempi rapidi ad attuare un piano di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua, che preveda la pulizia degli alvei e la messa in sicurezza delle arginature, evitando che detriti, tronchi e vegetazione sradicata dalle sponde dei canali finisca poi per ostruire il decorso delle acque”. “Il settore primario è infatti quello maggiormente coinvolto e danneggiato da questi eventi – aggiunge – bisogna curare adeguatamente la manutenzione degli alvei di fiumi e torrenti e procedere con le opere di bonifica necessarie ad evitare tali disastri, superando quei veti ambientali che stanno rallentando o, peggio, impedendo quelle opere che oggi più che mai, con il cambiamento climatico in atto, sono indispensabili per la messa in sicurezza di paesi ed attività produttive”.
“Nella zona di Campotto la situazione è molto simile a quella del 2023 – interviene Carlo Alberto Gennari, presidente della delegazione di Argenta di Confagricoltura –: con l’apertura della chiavica Accursi, sul torrente Idice, sono stati allagati i campi di nostre aziende associate, le quali hanno in campo ancora soia e bietole, che a questo punto probabilmente sarà difficile riuscire a raccogliere. Inoltre via Vallesanta è stata sottoposta a ordinanza di evacuazione: lì vi sono alcune aziende e un agriturismo nostro associato. C’è grande apprensione per la piena in arrivo. Questo ulteriore flagello mette in forte rischio le prossime semine – conclude Carlo Alberto Gennari – con la concreta possibilità che la prossima possa essere un’altra annata agraria fallimentare”.
Initanto, in seguito agli eventi alluvionali che stanno colpendo anche alcuni areali del Ferrarese, tra cui appunto l’Argentano, il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara si è attivato a sostegno del Consorzio della Bonifica Renana, in particolare all’impianto di Saiarino ad Argenta. Nel primo pomeriggio e serata di giovedì 19 settembre è partita una prima squadra di 6 persone del Consorzio con tre autocarri per il trasporto di 5 motopompe e una torre faro. Nella tarda mattinata del 20 settembre è stata fornita un ulteriore motopompa e le attività stanno proseguendo costantemente, grazie all’attivazione da parte del Consorzio del proprio personale interno con turni di 24 ore con almeno 6 persone per il supporto e il presidio dei gruppi di pompaggio emergenziali.
“Ancora una volta – spiega il presidente del Consorzio, Stefano Calderoni – i nostri territori e quelli della Romagna sono stati colpiti da calamità che non sono prearati a sopportare. Come nel 2023 quando ci attivammo a supporto della Romagna, siamo partiti con mezzi e persone per sostenere gli altri Consorzi in questa fase emergenziale. Ricordo, infatti, che tra i compiti di tutti gli enti consortili c’è anche quello di protezione civile e siamo, dunque, sempre pronti in caso di necessità. Per questo ringrazio il direttore generale Mauro Monti e tutti i nostri dipendenti che si sono subito messi a disposizione e sono partiti immediatamente per le zone colpite”.
“Appare ormai fin troppo evidente – aggiunge Calderoni – che la fragilità dell’ambiente che ci circonda è messo a dura prova dai cambiamenti del clima e, purtroppo, non esistono soluzioni semplici per evitare il peggio, ma servono investimenti strutturali di grande portata che richiederanno risorse e tempo. Nel frattempo, il nostro pensiero va alle persone che stanno rivivendo l’incubo dell’alluvione, a chi non ha più una casa o è stato costretto a lasciarla per mettersi al sicuro, alle aziende agricole che ancora una volta si trovano i campi sommersi dall’acqua e che magari non hanno ancora ricevuto i risarcimenti ai danni della precedente alluvione. Il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara rimarrà a disposizione degli altri Consorzi per garantire la sicurezza di cittadini e case anche nei prossimi giorni e finché l’emergenza non sarà finita, sperando che questo ennesimo disastro porti, finalmente, a una maggiore consapevolezza di quello che serve al nostro territorio per essere, finalmente, al sicuro”.
Per la giornata di sabato 21 settembre la Protezione civile dell’Emilia-Romagna mantiene l’allerta arancione per le piene nel Ferrarese, pur prevedendo un lento esaurimento delle piene nei tratti vallivi dei corsi d’acqua.
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