Palio 2025. Vince San Giacomo di ‘corto muso’
Arriva al fotofinish - dopo una rimonta a dir poco incredibile - la vittoria di San Giacomo, a cui va il Palio di San Giorgio 2025, grazie all'accoppiata Francesco Caria su Dididomodossola
Arriva al fotofinish - dopo una rimonta a dir poco incredibile - la vittoria di San Giacomo, a cui va il Palio di San Giorgio 2025, grazie all'accoppiata Francesco Caria su Dididomodossola
Inizia col botto il Palio 2025 tra scatti fulminei, strategie vincenti, sorpassi e asini indomabili. San Giacomo vince la gara dei putti, I
L'idea è stata lanciata durante il convegno di ieri (sabato 31 maggio) in municipio, organizzato per il 130esimo anniversario della fondazione dell'Associazione Stampa Ferrara (Asfe) in cui si sono confrontati politici, magistrati, avvocati e giornalisti
Una mattinata intensa, fatta di riflessioni, scambi accesi e una domanda di fondo: che ne è oggi della libertà di stampa? È attorno a questo interrogativo che si è sviluppato il convegno organizzato dall’Associazione Stampa Ferrara in occasione dei suoi 130 anni, con l’evento “Le tante facce della giustizia e dell’informazione: libertà di stampa tra diritti/doveri, poteri e responsabilità”
“Le mafie non hanno rispetto dei sogni e nemmeno dei bambini che non c’entrano nulla”. Alla Festa della Legalità di Ferrara, il cuore dell’evento di venerdì pomeriggio (30 maggio) sono state proprio le giovanissime vittime innocenti uccise dalla mafia nel nostro Paese negli ultimi decenni
Nessuno da solo è in grado di costruire una risposta adeguata che può essere garantita solo da una stretta alleanza ed una forte integrazione tra i tutti i servizi. E’ questa la consapevolezza da cui intende partire l’evento “Non è solo questione di memoria: dal trattamento della demenza alla cura della persona e della famiglia”. Inserito nel calendario delle iniziative in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, il convegno si svolgerà venerdì 20 settembre, a partire dalle ore 10, presso la Sala Riunioni dell’Ospedale del Delta di Lagosanto e vedrà la presenza di istituzioni, sanitari e Aziende dei Servizi alla persona.
Dopo i saluti della Direzione Generale e di Distretto e dei Sindaci del territorio, si susseguiranno gli interventi di Franco Romagnoni, direttore del Dipartimento Cure Primarie che affronterà il tema del “Decadimento cognitivo: dalla diagnosi ai percorsi di cura”. Riccardo Finessi, Medico di Medicina Generale parlerà invece dell’”Accompagnamento clinico della persona con demenza”. I “Trattamenti non farmacologi” saranno al centro degli interventi delle psicologhe Ilaria Pedriali e Chiara Calanca. A spiegare “Il ruolo dell’Infermiere di Famiglia e Comunità nella gestione del paziente con demenza”, sarà invece Federica Borghesi, Dirigente Infermieristica Distretto Sud-Est. Nadia D’Angelo, responsabile Area Anziani ASP Delta Ferrarese si soffermerà sui “Servizi di assistenza territoriale”, infine le conclusioni saranno affidate a Rachele Nanni, direttrice dell’Unità Operativa Complessa di Psicologia.
Secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità In Italia oggi sono circa due milioni le persone con demenza o con una forma di declino cognitivo (Mild Cognitive Impairment, MCI), ma se includiamo i familiari sono circa quattro milioni le persone “fortemente coinvolte” con questa problematica di salute.
Si stima che a livello mondiale ci sia una nuova diagnosi di demenza ogni 3 secondi, ma il dato è sicuramente sottostimato se si considera che il percorso diagnostico non è ancora assicurato adeguatamente in tante parti del mondo. Sotto questo profilo è interessante osservare quello che è accaduto nella nostra regione con la strutturazione della rete dei Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) che, nell’ambito dello specifico progetto regionale, avevano tra gli obiettivi prioritari quello di “assicurare una diagnosi tempestiva a tutti i cittadini”.
E’ evidente l’evoluzione delle diagnosi negli anni, che passano dalle 6.038 nel 2002 alle 12.246 nel 2017, a cui si aggiungono i dati del MCI, le cui diagnosi risultano triplicate: dalle 1.318 nel 2002 alle 6.173 nel 2017.
Il monitoraggio regionale ha messo in evidenza una crescita che non può essere attribuita solo all’aumento della popolazione anziana, ma è sicuramente determinata anche dalla maggiore capacità degli MMG nel porre correttamente il sospetto diagnostico e da una crescente efficienza del percorso di accesso alla valutazione specialistica.
Non c’è dubbio, comunque, che la situazione demografica costituisca un elemento determinante dato che il deterioramento cognitivo è fortemente correlato con l’età della persona. Non è strano, quindi, che nel nostro territorio (il più vecchio della regione) i numeri assumano valori particolarmente preoccupanti: le nuove diagnosi di demenza (incidenza) raggiungono il valore di 5,8 ogni 1000 abitanti (il più alto della regione) con un picco proprio nel distretto Sud Est.
Una fotografia, quella restituita dai numeri che giustifica la necessità di organizzare percorsi di presa in carico che prevedano la massima collaborazione tra gli MMG e gli specialisti, con una approccio multiprofessionale. Per questo motivo i CDCD sono costituiti da equipe in cui, a fianco del medico specialista (geriatra o neurologo) operano anche uno psicologo ed un infermiere. Questo garantisce non solo una presa in carico più completa da parte del CDCD, ma anche una maggior capacità di stabilire connessioni con gli altri professionisti della salute che operano nel territorio tra i quali va certamente ricordato il ruolo di crescente importanza che sta assumendo l’infermiere di famiglia e comunità (IFEC).
Importanti evidenze scientifiche, raccolte negli ultimi anni, dimostrano con forza crescente il valore e l’efficacia degli interventi di supporto “non farmacologici” o “psico-sociali”. Questi ultimi realizzano linee di intervento che non hanno come target “solo” il paziente, ma si rivolgono contemporaneamente o specificamente al cosiddetto caregiver: realizzare percorsi di inclusione sociale e di supporto al caregiver vuol dire investire anche sulla salute del malato.
Non a caso le più recenti stime di Alzheimer Disease International ci ricordano che solo il 20% dei costi di cura per la demenza sono di carattere sanitario, a questi si affiancano consistenti spese di tipo sociale/assistenziale ed informale/familiare che valgono entrambe circa un 40% del totale.
In occasione della giornata Mondiale dell’Alzheimer, che ricorre il 21 settembre, sono diverse le iniziative organizzate sul territorio
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