Cronaca
17 Settembre 2024
Dopo l'aggressione nel parcheggio dell'ospedale era stato rimesso in libertà con divieto di dimora in provincia di Ferrara. Ma il giorno successivo era stato nuovamente arrestato in piazzale Castellina e il giudice ha scelto il pugno duro

Due rapine in pochi giorni tra Sant’Anna e Gad. Ora va in carcere

di Davide Soattin | 2 min

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Il tribunale di Ferrara ha disposto il carcere per il 42enne di nazionalità nigeriana che, venerdì (13 settembre) scorso, intorno alle 18, poche ore dopo essere stato rimesso in libertà col divieto di dimora in provincia di Ferrara per la tentata rapina nel parcheggio dell’ospedale di Cona, era riuscito a farsi nuovamente arrestare in zona Gad.

È quanto ha deciso ieri (lunedì 16 settembre) il gip Danilo Russo durante l’udienza di convalida dell’arresto eseguito dagli uomini della Polizia di Stato.

I fatti finiti al centro del procedimento – come si diceva in precedenza – risalgono alla fine della scorsa settimana quando l’uomo, dopo essere entrato in un salone gestito da barbieri di nazionalità cinese, aveva preso un paio di forbici appoggiate sul bancone per poi minacciare i presenti con l’intento di farsi consegnare la somma di 50 euro.

Non contento, secondo quanto denunciato, dopo essere uscito dal negozio, aveva ribaltato un cassonetto dei rifiuti, aveva preso una bottiglia in vetro, l’aveva rotta e con i cocci taglienti aveva continuato a minacciare i clienti del negozio impedendo loro di uscire.

Sul posto era arrivata una pattuglia delle Volanti che lo aveva bloccato e arrestato per tentata rapina aggravata. Dopo il passaggio in Questura per formalizzare l’arresto, la pm di turno Sveva Insalata ne aveva disposto la custodia cautelare in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

Ieri mattina, in aula, il 42enne – difeso dall’avvocato Raffaele Verrini – ha fornito la propria versione dei fatti, dicendo che si era recato in piazzale Castellina per prendere la bici che aveva lasciato prima del primo arresto e che le forbici prese dal bancone gli servivano per poter tagliare il lucchetto della catena, visto che – al momento della scarcerazione – la polizia penitenziaria avrebbe, a suo dire, dimenticato di dargli le chiavi. I gestori cinesi del negozio però si sarebbero insospettiti, credendo che la stesse rubando, e lui – per tutta risposta – avrebbe ribattuto a quei sospetti usando la violenza e minacciandoli. L’uomo ha inoltre detto di voler tornare in Svezia, dove lavorava come lavapiatti.

Il giudice che lo aveva scarcerato a seguito dei fatti del Sant’Anna però, quando aveva minacciato con un bastone una donna per farsi consegnare 100 euro, infrangendole il lunotto posteriore dell’auto, a questo giro, ne ha convalidato l’arresto, confermando la custodia cautelare in via Arginone.

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