Politica
15 Settembre 2024
La candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna ha parlato di sanità, famiglie e fuga dei cervelli. l'affondo all'avversario de Pascale: "Vorrei che gli emiliani romagnoli smettessero di credere nei sogni"

“Facciamo tutti l’impossibile per il cambiamento”: Ugolini lancia la proposta elettorale alla festa di Fdi

di Redazione | 3 min

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“Dobbiamo andare da tutte le persone che non votano più perché pensano che un cambiamento non sia possibile. Facciamo tutti l’impossibile perché avvenga il cambiamento”. Così Elena Ugolini lancia la sua proposta elettorale dal palco della festa regionale di FdI e non perde tempo per l’affondo all’avversario de Pascale: “Lo slogan del mio avversario è “liberi di sognare”. Ecco, vorrei che gli emiliani romagnoli smettessero di credere nei sogni, se fino a un mese fa chi ha governato non è riuscito a cambiare il sistema pensate che possa farlo dopo la campagna elettorale?”

Tanti i temi trattati e le domande poste dal vice direttore de Il Resto del Carlino Valerio Baroncini che hanno spaziato dalla sanità, alla sicurezza alle riforme sulla natalità.

“Il sistema sanitario sta andando verso il collasso, abbiamo buttato tantissimi soldi dalla finestra con i Cau, ma non siamo stati in grado di garantire ai pazienti e al personale sanitario un supporto adeguato. Bisogna agire sulla presa in carico tempestiva del paziente, che deve smettere di essere un viandante, devono tornare centrali figure come i medici di famiglia, i pediatri e valorizzare la rete delle farmacie e degli studi associati in cui garantire le prestazioni. Il cuore dei nostri centri di cura, i medici e gli infermieri, sono in sofferenza, dobbiamo aiutarli e garantirgli le condizioni migliori in cui lavorare”.

“Si educa molto con quel che si fa e ancora di più con quel che si è. – continua Ugolini – È fondamentale aiutare tutte le famiglie, anche e soprattutto il ceto medio-basso che si sta dirigendo sempre di più verso la povertà. La natalità? Rappresenta sicuramente un problema nel nostro Paese, ma non dipende solo dalla volontà delle singole famiglie di fare o meno figli. È nostro dovere adottare politiche che incentivino le famiglie che già vogliono avere o hanno figli a farne altri, senza giudicare però le donne che non ne vogliono. Ma non è solo questo, bisognerebbe garantire un supporto familiare trasversale e strutturale che includa anche le politiche per gli anziani e per i disabili. Le persone devono tornare a credere e sperare in un futuro, senza la speranza come si può avere una visione di famiglia?”

Pare poi fondamentale per la candidata alla presidenza della regione evitare la fuga di cervelli: “È giusto che i giovani facciano esperienza all’estero, ma dovremmo interrogarci sul motivo per il quale non tornano più indietro. C’è troppo divario tra il nostro mondo e quello che si trova al di fuori dell’Italia. Se non riusciamo a garantire ai nostri giovani politiche per la famiglia, per la casa e per il lavoro abbiamo fallito. Certo, si potrebbero fare manovre differenti se la condizione del debito pubblico italiano non fosse così disastrosa, anche per colpa del 110 e del reddito di cittadinanza”.

“Bonaccini mi ha definita la “foglia di fico dei fascisti, penso che si sia semplicemente sentito leso nella sua maestà quando ho deciso di candidarmi perché il mondo della sinistra è esclusivo, dove, se non hai la tessera di partito, non sei libero”.

Ed è proprio senza tessere di partito che decide di correre a queste elezioni: “Non bisogna avere interessi collaterali, bisogna essere liberi e competenti. Cosa rispondo alla sinistra che sostiene che Giorgia Meloni sia contro i diritti delle donne? Sono la prima candidata donna alla presidenza della regione, avete mai visto una candidata donna di sinistra?”

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