Caro Direttore,
vorrei raccontarti di un posto bellissimo alle porte della città, una campagna sconfinata con pioppi vecchissimi che solcano i campi, una volta qui passava il Reno e si vede ancora il suo vecchio argine! Ora puoi scorgere i gruccioni, i beccamoschini e le cince che volano, e là, sullo sfondo, gli appennini ed il Corno alle Scale, che di uomini ne ha visti e ne vedrà passare.
E vorrei raccontarti degli uomini che eleggono a loro rappresentanza altri uomini, uomini che dovrebbero esprimere il volere popolare, l’interesse comune.
Eppure, questi uomini eletti, proprio in questi luoghi, decidono di appoggiare una centrale biometano, contro il volere di chi ci abita e senza che, di quelli che li hanno eletti, qualcuno lo abbia richiesto.
Sarà perché non ci abitano di fianco loro?! Scommetto che nessun impianto verrebbe mai realizzato vicino alle loro case.
Mi chiederai che c’entra la decisione di questi uomini, quando esistono procedimenti ambientali che si attengono (giustamente dico io) a dei pareri tecnici.
Oh, si. È vero. Ma i tecnici sanno meglio di tutti, e parlo per esperienza, che c’è sempre la possibilità di applicare le norme come vogliono gli uomini eletti. Le norme di pianificazione sono fatte apposta.
E vorrei raccontarti tanto altro Direttore, ma temo che lo spazio sia finito.
Quando hai voglia, Direttore, di fare un bel giro in bicicletta da queste parti, prima che le strade siano solcate da immensi trattori, che con l’agricoltura e il bio hanno poco a che fare, e che il lezzo della decomposizione si propaghi, ti aspetto.
Il paesaggio autunnale è magnifico, anche se i gruccioni sono già partiti per l’Africa, chissà se faranno ritorno anche questa primavera.
Un elettore in meno (si beh almeno nella firma un po’ di polemica esplicita concedimela, Direttore)
Anna Gavioli