Vigarano. Dipendenti comunali individuati come “capro espiatorio” nella discussione politica – sia sui social network che a mezzo stampa – che sta “degenerando in chiacchiericcio” relativamente alla costruzione di una nuova centrale biometano in via Catena.
È quanto denunciano con “forte sconcerto” – unitariamente – Rsu, Fp-Cgil e Uil-Fpl.
“Da una parte – dicono – ci sono cittadini che millantano infedeli tra le mura del municipio, dall’altra le opposizioni che dichiarano di non avere avuto le notizie appena apprese da parte degli uffici comunali, e in mezzo a questa diatriba ci sono i lavoratori”.
A tal proposito, i sindacati vogliono precisare che “tutti gli atti di un Comune sono pubblici nei limiti e con le modalità stabilite dalla vigente normativa, e che l’intero Consiglio Comunale (maggioranza e opposizione) ha accesso al portale del Protocollo”.
“Inoltre – aggiungono le organizzazioni sindacali – vorremmo ricordare che i dipendenti pubblici hanno l’obbligo di riservatezza, e che l’Amministrazione qualora sia in possesso di informazioni utili a dimostrazione di tali violazioni può e deve intervenire, denunciando alle autorità competenti le violazioni al codice di comportamento. A tal proposito non ci risulta, e nei fatti non è mai stato aperto, nessun provvedimento disciplinare verso nessun dipendente comunale“.
Da qui l’appello: “Chiediamo a tutti i soggetti pubblici di riconoscere il rispetto che ogni singola lavoratrice e lavoratore merita e soprattutto di evitare esternazioni “borderline” che potrebbero ledere la professionalità e reputazione di ogni singolo dipendente. Reputazione professionale che si ricorda essere giuridicamente tutelata. Siamo molto perplessi sulla modalità di confronto totalmente legittimo e doveroso nei confronti del territorio amministrato ma che deve essere tutto politico senza coinvolgere chi quotidianamente fa il proprio lavoro con capacità e professionalità rispettando le norme vigenti. Ulteriore preoccupazione deriva dal fatto che tale modalità mina la qualità del lavoro quotidiano nel rispetto anche e soprattutto delle istituzioni per le quali prestano il loro proficuo lavoro”.
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