Cronaca
13 Settembre 2024
Insorgono i sindacalisti del Sappe che chiedono il trasferimento dei detenuti violenti in appositi istituti con particolari restrizioni

Tre aggressioni in pochi giorni e quattro agenti feriti nel carcere di Ferrara: “Situazione insostenibile”

di Redazione | 3 min

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Nei giorni scorsi la casa circondariale di Ferrara è stata teatro di vari eventi critici che hanno coinvolto detenuti e appartenenti alla Polizia Penitenziaria, alcuni dei quali sono rimasti feriti e hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche, tant’è che ad oggi, alcuni di loro, purtroppo, sono ancora convalescenti.

A riferirlo è Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe, che ha elencato uno ad uno gli episodi e lanciato l’allarme e una richiesta.

Il 3 settembre scorso – come raccontano Durante e il segretario nazionale del sindacato, Francesco Campobasso – si è verificato un grave episodio di violenza, innescato da un detenuto extracomunitario: “Si apprende che a seguito del legittimo rifiuto di un colloquio, con una terza persona, il detenuto è andato in escandescenza, è entrato nell’ufficio della Polizia penitenziaria e ha causato danni materiali significativi, tra cui la rottura di banchi, sedie e computer. Nonostante il tempestivo intervento dei colleghi, per cercare di calmarlo, la situazione è rapidamente degenerata. Il detenuto si è poi diretto verso la sua sezione, dove avrebbe incitato altri detenuti, in particolare alcuni connazionali, a formare un gruppo. Insieme, hanno poi spintonato e opposto resistenza a un agente, riuscendo a oltrepassare la porta che conduce verso le altre sezioni detentive dove, da quanto ci viene riferito, sarebbe scoppiata una colluttazione che ha coinvolto altre unità di personale in servizio. Grazie alla professionalità dei colleghi presenti e del responsabile della Sorveglianza Generale è stato possibile evitare il peggio. In seguito agli scontri, due agenti sono rimasti feriti, con prognosi di 7 giorni ciascuno, dopo essere stati medicati in ospedale”.

Precedentemente a tale evento, tre detenuti avrebbero tentato un’evasione. “Ci riferiscono – dicono Durante e Campobasso –  che gli stessi, ad oggi, non sarebbero ancora stati trasferiti”.

“Un ulteriore evento critico – proseguono – si è verificato il 7 settembre, quando un agente, nel tentativo di dividere due detenuti extracomunitari che stavano litigando, è stato ferito con una lametta al polso, riportando una profonda ferita. Un altro poliziotto, in giornata diversa, è stato colpito al volto da un detenuto che gli ha procurato la frattura della mandibola. Dopo la visita in ospedale gli è stata data una prognosi di 20 giorni”.

“È del tutto evidente – concludono i due sindacalisti – che la situazione è diventata insostenibile, per cui è necessario intervenire duramente nei confronti di queste persone che minano l’ordine e la sicurezza negli istituti. È necessario che gli stessi vengano trasferiti in appositi istituti, dove devono rimanere in regime detentivo chiuso, fino a quando non imparano a rispettare le regole, il personale di polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori. Chiediamo l’applicazione dell’art. 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede particolari restrizioni, per coloro che creano problemi di ordine e sicurezza e, spesso, si avvalgono dello stato di soggezione di altri detenuti nei loro confronti”.

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