Salute
13 Settembre 2024
Nella nostra provincia diminuzione complessiva degli accessi nei Pronto soccorso del 5,3 per cento (7% la media regionale). Con l’introduzione dei Cau si è comunque invertito un trend che era storicamente di crescita. Calati anche i tempi di attesa

Effetto positivo dei Cau sui Ps della regione: calo di accessi più contenuto a Ferrara

di Redazione | 10 min

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Continua ad attenuarsi la pressione sui Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna grazie all’effetto positivo dei Cau, i Centri di assistenza urgenza voluti dalla Regione e realizzati in modo capillare su tutto il territorio regionale per rispondere ai bisogni e alle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale dei cittadini.

Nei primi nove mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, gli accessi in codice bianco nei Pronto soccorso sono diminuiti mediamente in regione del 20% e quelli in codice verde del 10% e si avviano verso quota 400mila i pazienti – l’85% dei quali tra i 18 e i 65 anni – che si sono rivolti ai Cau da quando hanno iniziato la loro attività (novembre 2023).

Non solo: diminuiscono complessivamente del 7% gli accessi nei Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna nei primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.

Dati che confermano l’efficacia del sistema anche in un contesto nazionale dove i Pronto soccorso sono sempre più affollati e il numero complessivo di accessi ai servizi di emergenza (Ps più Cau in Emilia-Romagna) è in costante aumento: dal 2022, qui si registra un incremento annuo dell’1,2%, con circa 2 milioni di accessi tra Pronto soccorso e Cau stimati entro la fine del 2024.

Efficacia garantita anche grazie al potenziamento della rete di emergenza-urgenza che i Cau hanno generato sul territorio: a oggi, infatti, i Centri attivi sono 42 e il numero salirà a 50 entro il 2024, portando a 88, complessivamente, le strutture operative in tutta l’Emilia-Romagna, tra Cau, Pronto soccorso generale e Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) di I e II livello.

Non solo. Il livello di soddisfazione da parte dei pazienti sull’esperienza nei Cau è del 90%, sia in termini di accoglienza che di qualità delle cure ricevute, secondo i dati raccolti attraverso gli oltre 6.200 questionari che la Regione Emilia-Romagna ha proposto in collaborazione con le Aziende sanitarie a partire dal 29 gennaio. A compilarli, su base volontaria e anonima, i pazienti stessi.

È il quadro che emerge dai dati elaborati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività dei Cau su tutto il territorio regionale e l’effetto che hanno prodotto sui Pronto soccorso. Il bilancio è stato presentato a Bologna dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

“I dati oggettivi, a cominciare dai quasi 400 mila accessi in meno di dieci mesi, sono molto più significativi di ogni inesattezza, caricatura e strumentalizzazione – sottolinea Donini – e confermano che i Centri di assistenza per le urgenze (Cau) stanno funzionando perché sono in grado di dare risposte di assistenza e cura veloci e di qualità ai cittadini, di norma h24, 365 giorni all’anno, senza alcuna necessità di appuntamento, per i loro bisogni di salute a bassa criticità. Gli attuali 42 Cau (entro l’anno arriveremo a 50) consentono nella stragrande maggioranza dei casi di affrontare e risolvere il bisogno urgente di salute a bassa criticità del cittadino, all’interno della struttura, e soprattutto di attenuare in parte il carico dei Pronto soccorso. La riduzione del 7% rispetto all’anno scorso degli accessi al Ps in media regionale e, in particolare, la diminuzione del 20% dei codici bianchi e del 10% dei codici verdi nei Ps della Regione, ci incoraggia a proseguirne l’esperienza, anche alla luce dell’altissimo livello di soddisfazione, oltre il 90% da parte dei cittadini. È nostra intenzione, comunque, percorrere traiettorie di miglioramento del servizio, partendo innanzitutto da un’analisi dei dati di accesso ai Cau non omogena in tutto il territorio regionale, rendendo inoltre più efficace, da parte dei Cau, l’invio dei pazienti ai Pronto soccorso nei casi in cui sia necessario”.

I dati in provincia di Ferrara

I cinque Cau attivi nel territorio provinciale di Ferrara (Ferrara Cittadella San Rocco, Comaccio, Copparo, Portomaggiore, Bondeno, a questo link tutti i dettagli: https://www.ausl.fe.it/argomenti/come-e-dove-curarmi/cau) sono stati attivati nell’ambito delle Case della Comunità in integrazione ai servizi presenti e non sostituendo Servizi di emergenza urgenza già esistenti come invece avvenuto in altre province. Questa scelta, mirata a non penalizzare nessun territorio, fa sì che a livello statistico il calo di accessi ai Ps sia più contenuto rispetto ad altre province.

La provincia di Ferrara è come noto quella con la maggiore incidenza di popolazione anziana e fragile, in particolare residente nel Distretto Sud Est. L’indice di invecchiamento (popolazione con oltre 75 anni) in provincia di Ferrara risulta pari a 14,9, contro il valore di 12,9 regionale. In ogni caso il numero di accessi nei Ps della provincia di Ferrara sta ugualmente calando. Nel periodo gennaio–luglio 2019 c’erano stati, nei Ps provinciali, 93.337 accessi (di cui circa 55mila a Cona); nello stesso periodo del 2024 sono stati 88.613 (di cui circa 52mila a Cona), con una diminuzione complessiva del 5,3 per cento. Con l’introduzione dei Cau si è dunque invertito un trend che era storicamente di crescita.

Nello stesso periodo (gennaio-luglio 2024) gli accessi ai cinque Cau della provincia sono stati 24.199, che, senza la loro presenza, si sarebbero ulteriormente sommati ai dati di Ps.

Il Cau di Bondeno (unico del Distretto Ovest) è attivo dal 4 aprile 2024 ed è dunque uno degli ultimi in ordine di tempo attivati in regione.

Oltre ad un minor afflusso, nei Pronto soccorso della provincia di Ferrara sono anche diminuiti i tempi di attesa. Nel 2022 il tempo di medio di permanenza di un paziente in Ps (cioè dal triage alla dimissione o al ricovero) era di 6 ore e 31 minuti contro le 4 ore e 50 minuti del 2024. Le percentuali dei pazienti dimessi entro le sei ore indipendentemente dal codice di accesso sono a loro volta migliorate: all’ospedale di Cona di passa dal 63,6 per cento del 2022 al 77,4 del 2024. Negli altri Ps si passa dal 84,9 per cento del 2022 al 90,7 del 2024. Diminuita anche la percentuale di abbandoni, cioè di coloro che lasciano il Ps senza completare l’iter di cura: all’ospedale di Cona si passa dal 5 per cento del 2022 al 3,7 del 2024, negli altri Ps si passa dal 4 del 2022 al 2,3 del 2024.

Di seguito una sintesi delle azioni messe in campo, in aggiunta all’attivazione dei Cau, finalizzate a limitare l’accesso e migliorare la permanenza nei Ps.

Azioni messe in campo nei Ps della provincia di Ferrara

Attivazione dei Fast Track. Per Fast Track si intende la possibilità di indirizzare alcune specifiche tipologie di pazienti, a bassa complessità, direttamente dal Triage allo specialista di riferimento, con l’evidente vantaggio di evitare la fase di stazionamento in PS e quindi di migliorare i tempi di attesa.

Il percorso Fast Track presso la provincia di Ferrara si applica al momento negli Ospedali di Cona, Cento e Delta.

Attivazione del “See and treat”. Si tratta di un percorso dedicato ai pazienti i cui problemi possono essere risolti direttamente all’accoglienza evitando diversi passaggi e procedure. All’interno dei PS viene creata un’area assistenziale dedicata ai “codici minori” in cui personale infermieristico debitamente formato, e inizialmente affiancato da personale medico, interviene per particolari prestazioni per le quali, altrimenti, il paziente dovrebbe lungamente stazionare in PS. Può trattarsi, ad esempio, della sostituzione di un catetere vescicale o ancora del trattamento di una ustione minore che, prima dell’introduzione di questo percorso “alternativo”, venivano trattate dal personale medico, sottraendolo così dalla gestione di problematiche più complesse e urgenti.

Introduzione di Flow Manager e Bed Manager. Si tratta di due figure infermieristiche la cui funzione è quella di ottimizzare il flusso dei pazienti in modo da facilitarne il ricovero – laddove necessario – o l’invio ad altri servizi. Operazioni che possono dunque limitare il boarding dei pazienti (ovvero l’attesa prima del ricovero) e diminuire il tempo d’attesa complessivo.

Introduzione al Ps di Cona dei briefing interprofessionali giornalieri e periodici per la valutazione dei casi al fine di limitare i reingressi periodici.

Attivazione numero verde unico della Continuità Assistenziale (ex guardia medica). A ottobre 2023 è stato attivato il nuovo numero unico della continuità assistenziale (ex guardia medica) e, contestualmente, è stato riorganizzato il servizio in tutta la provincia di Ferrara, con più ore di ambulatorio nelle varie sedi. Chiamando il numero verde gratuito unico provinciale (800 087 601) l’utente può parlare con un medico che prenderà in carico le esigenze del paziente ed avvierà il percorso più adatto alla situazione. Grazie all’attivazione della Centrale Unica, e alla conseguente riorganizzazione e razionalizzazione delle sedi, le ore di presenza dei medici negli ambulatori sono diventate oltre duemila al mese; in questo modo è possibile rispondere più puntualmente alle esigenze dei pazienti e limitarne le attese.

Attivazione dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità. E’ un professionista con formazione universitaria specifica e conoscenze e competenze specialistiche nell’area infermieristica delle cure primarie e sanità pubblica. Si occupa della promozione della salute, della prevenzione e della presa in carico, dal punto di vista infermieristico, delle persone nel loro ambiente di vita familiare e della comunità. Aiuta la persona a gestire una malattia o una disabilità cronica limitando in questo modo i ricorsi periodici al Pronto soccorso.

I dati da novembre 2023 a settembre 2024 in regione

Sono 42 i Cau aperti in Emilia-Romagna, per oltre 370mila utenti che ad oggi hanno ricevuto assistenza all’interno delle strutture, un dato che si prevede raggiungerà quota 400mila entro la fine dell’anno. Stabile e sempre elevata – oltre l’86% – la percentuale di persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura (in media 8 pazienti su 10), mentre le patologie più frequenti (il 76%) legate agli accessi – problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori – confermano come i cittadini abbiano compreso l’utilizzo appropriato dei Centri di assistenza urgenza, istituiti dalla Regione proprio per la gestione delle urgenze a bassa complessità, continuando a mantenere in capo ai Pronto soccorso le emergenze.

Un altro dato significativo riguarda i tempi di attesa, mediamente inferiori ai 90 minuti, con accessi prevalentemente in orario diurno (83%). La maggiore affluenza si registra infatti tra le 8 e le 14, nel 64% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Per quanto riguarda il personale medico impiegato, i Cau si confermano “strutture giovani”: ad oggi, infatti, vi lavorano 476 medici (215 donne e 261 uomini), di cui oltre il 60% ha meno di 35 anni e il 50% è specializzando, oltre a centinaia di infermieri a supporto delle attività assistenziali.

La rete Cau sul territorio regionale

Al 12 settembre 2024 sono 42 i Centri assistenza urgenza operativi sul territorio, con date di inizio attività differenti.

Provincia di Piacenza: Bobbio 1^ dicembre, Piacenza 4 dicembre, Podenzano 8 gennaio, Fiorenzuola 14 giugno
Provincia di Parma: Parma 19 dicembre, Fidenza 28 dicembre, Fornovo 15 gennaio, Langhirano 18 gennaio
Provincia di Reggio Emilia: Reggio Emilia 19 dicembre, Correggio 27 dicembre
Provincia di Modena: Castelfranco Emilia 11 dicembre, Finale Emilia 18 dicembre, Fanano 29 gennaio, Modena e Carpi, 9 aprile
Provincia di Bologna: Budrio 1^ novembre, Vergato 8 novembre, Navile (Bologna) 11 dicembre, Casalecchio di Reno 18 dicembre, Imola 21 dicembre, Ospedale Maggiore e Sant’Orsola (Bologna) 13 maggio, San Lazzaro di Savena (20 maggio)
Provincia di Ferrara: Ferrara, Comacchio, Copparo, tutti già attivi prima del 1^ novembre, Portomaggiore 13 novembre, Bondeno 2 aprile
Provincia di Ravenna: Cervia 18 dicembre, Ravenna 22 gennaio, Faenza 10 giugno, Lugo 17 giugno
Provincia di Forlì-Cesena: Mercato Saraceno e Cesenatico 15 gennaio, Bagno di Romagna e Santa Sofia 22 gennaio, Cesena 6 maggio
Provincia di Rimini: Cattolica 18 dicembre, Santarcangelo di Romagna 15 gennaio, Novafeltria 29 gennaio, Rimini 29 aprile, Bellaria-Igea Marina 20 maggio

“Lunga vita alla sanità pubblica”, la campagna di comunicazione della Regione

Prosegue la campagna di comunicazione che la Regione ha messo a punto per illustrare come funzionano e a quali bisogni danno risposta i Cau. Rivolta a tutta la popolazione, la campagna ha l’obiettivo di spiegare ai cittadini come cambia l’accesso ai servizi di emergenza-urgenza regionale – quindi dove sorgono e come funzionano i Cau e per quali patologie sono indicati – e di accrescere la consapevolezza che il servizio sanitario pubblico è un patrimonio comune di grande valore, da preservare.

Un tema complesso restituito con parole semplici utilizzando tv, radio, affissioni, canali social e materiale informativo disponibile online, nella pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza-urgenza sul sito della Regione (https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza) e nella sezione domande poste frequentemente (https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza/domande-frequenti). Negli strumenti di comunicazione che lo consentono, i messaggi sono riportati nelle cinque lingue adottate nei Pronto soccorso (italiano, inglese, francese, arabo e cinese).

Della campagna fa parte anche il podcast “Sanità pubblica. Lessico famigliare”, prodotto dalla Regione, che affida alle testimonianze e alle storie di pazienti, operatori e professionisti il racconto del Servizio sanitario regionale, una macchina complessa e in continua evoluzione che, giorno dopo giorno al servizio delle comunità, vede impegnati migliaia di donne e uomini a garantire a ognuno di noi, senza distinzioni, le migliori cure disponibili. Diritti, universalismo, denaro e tempo sono i temi dei sette episodi. Dal pomeriggio saranno caricate le nuove puntate online sul sito all’indirizzo https://www.regione.emilia-romagna.it/podcast/sanita-pubblica-lessico-famigliare e sui canali Spotify e Spreaker della Regione, che fanno emergere il valore di questo patrimonio.

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