Spettacoli
12 Settembre 2024
Con il concerto dell’Ensemble Odhecaton venerdì 13 settembre alla Pinacoteca Nazionale inizia il programma di iniziative legato al grande compositore ferrarese

Una festa a Palazzo Diamanti per Frescobaldi

di Redazione | 2 min

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Dopo il memorabile concerto dedicato tre anni fa a Josquin, venerdì 13 settembre alle 20.30 tornano nel Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale di Ferrara gli Odhecaton diretti da Paolo Da Col.

L’occasione è data anche dalla ricorrenza celebrativa della nascita di Girolamo Frescobaldi, che Ferrara Musica ha posto come di consuetudine in apertura della propria stagione concertistica. L’ensemble è formato da Alessandro Carmignani (violino), Guilhem Terrail (controtenore), Gianluigi Ghiringhelli (controtenore), Massimo Altieri (tenore), Massimo Lombardi (tenore), Raffaele Giordani (tenore), Guglielmo Buonsanti (basso), Davide Benetti (basso), Virginia Ghiringhelli (viola da gamba), Angelo Lombardo (viola da gamba), Giulio De Nardo (organo).

Il piatto forte del programma – che verrà integrato da composizioni organistiche dello stesso Frescobaldi – è costituito dalla Missa sopra l’aria della Monaca. Poche melodie conobbero una fortuna e una diffusione paragonabili; l’aria attraversò l’intera Europa durante cinque secoli, dalle prime testimonianze scritte di fine Quattrocento sino alle testimonianze di tradizione orale del secolo scorso. Si tratta di un Missa brevis destinata a un organico di due cori tra loro dialoganti, ampiamente ricorrente nella tradizione romana e anche in altre composizioni vocali sacre attribuite a Frescobaldi, come il mottetto in programma In tua justitia libera me. Benché la sua fama si debba principalmente ad opere per tastiera, non va dimenticato che il compositore ha destinato una significativa parte della sua produzione al repertorio sacro. Completano il programma vocale dei mottetti dello stesso Frescobaldi, di Monteverdi e del ferrarese Luzzasco Luzzaschi, compositore del quale lo stesso Frescobaldi si dichiarò discepolo nella dedica dei suoi Capricci (1624). Distanti dalle arditezze esibite da Luzzasco in certa produzione madrigalistica e da Frescobaldi in molte pagine della sua opera cembalo-organistica, il mottetto del primo e le composizioni policorali del secondo ricorrono a un linguaggio contrappuntistico sobrio, opportunamente concepito per il contesto liturgico. I mottetti solistici di Frescobaldi e Monteverdi adottano invece modi propri della cosiddetta “seconda prattica” e dello stile di canto moderno, arricchito da accenti e abbellimenti di nuova concezione, che si afferma diffusamente al principio del Seicento.

Il concerto, organizzato in collaborazione con Gallerie Estensi ed Associazione Bal’danza, è dedicato alla memoria del musicologo ferrarese Adriano Cavicchi, di recente scomparso.

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