Copparo. È calato il sipario sull’11ª edizione dell’English Camp di Copparo fra l’entusiasmo dei giovani partecipanti e delle loro famiglie. Venerdì 6 settembre il Teatro De Micheli ha ospitato, come consuetudine, lo spettacolo finale del campus che per due settimane ha coinvolto 45 ragazzi dai sette ai dodici anni del territorio e della provincia.
La rappresentazione, seguita dalla consegna degli attestati e dalla donazione all’Associazione Giulia, è stata scritta, in base a una traccia loro fornita, dagli stessi studenti che hanno poi cantato e recitato magistralmente in lingua inglese. Un successo che è stato salutato con grande soddisfazione dell’assessore alla Scuola e alla Cultura Francesca Buraschi: «Il nostro Comune è onorato di ospitare questa iniziativa che ormai è diventata un appuntamento fisso – ha affermato -. Ringrazio gli organizzatori e i docenti dell’English Camp che sono riusciti nell’intento di portare l’Inghilterra a Copparo. In questo modo, i nostri giovani non solo hanno potuto imparare la lingua, ma hanno avuto anche l’opportunità di immergersi nella cultura e nel folklore britannico. Mi complimento con i ragazzi che si sono messi in gioco e mi auguro che questa iniziativa possa ripetersi ancora per molti anni a venire».
L’amministrazione comunale patrocina infatti il progetto, portato a Copparo da Nicola Simoni nel 2012, organizzato in collaborazione con il Circolo Culturale “Varos Zamboni” e con la “The English Experience school of English” di Norwich – Regno Unito. Per due settimane, la scuola secondaria di primo grado “C. Govoni” si è trasformata in un autentico college, con attività ispirate al mondo anglosassone e sempre improntate alla socializzazione. I partecipanti sono stati stimolati all’uso della lingua inglese nella maniera più naturale, tramite il gioco, la musica, lo sport, l’arte, oltre alle lezioni didattiche, accompagnati da uno staff di insegnanti e animatori qualificati e madrelingua e da un gruppo di supporto composto da volontari che hanno frequentato a loro volta i corsi.
«L’English Camp è un’iniziativa che fa sempre registrare un notevole interesse e un’ottima accoglienza da parte dei ragazzi e delle famiglie del territorio e non solo – ha rimarcato Carla Cenacchi della Varos Zamboni -. Il calore respirato in teatro oggi ha dello molto della passione e del coinvolgimento che sa suscitare questa esperienza estiva, i cui benefici si riscontrano poi nella vita quotidiana e nella scuola. Un ringraziamento speciale va all’Istituto Comprensivo che ci ha messo a disposizione locali e strumentazioni».
«Cosa ha di speciale questo campus? L’approccio – ha sottolineato l’iniziatore Nicola Simoni -. La capacità di far scattare, attraverso appunto un approccio ludico e immediato, la molla della lingua, vissuta come naturale e non distante e noiosa: una chiave per accedere con spontaneità a un utile strumento di comunicazione. Lo staff, molto giovane, specializzato nelle attività e con accesso a materiali didattici di grande qualità, ha fatto il resto, sapendo creare una straordinaria empatia e un legame con e fra i ragazzi, che portano con sé uno speciale bagaglio di sapere e di ricordi».
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