Da marzo vivono in un tendone esterno all’ospedale di Cona, una di quelle strutture allestite durante l’emergenza Covid. Un materasso e delle sedie sono da mesi il loro giaciglio. Da quando il padre di famiglia è stato ricoverato per un doppio ictus ed è deceduto.
Dopo aver assistito come poteva il loro congiunto la famiglia De Vincenzi – mamma Giuseppina, 65 anni, e i figli Marco e Daniele, di 37 e 24 anni – sono ‘imprigionati’ dalla burocrazia in quella situazione.
È la storia raccontata dalla “Nuova Ferrara” nei giorni scorsi e che ora diventerà materia di discussione in Municipio grazie a una interrogazione di Anna Zonari, incentrata sulla residenza fittizia.
Proprio il diniego da parte del Comune di Ferrara di ‘concedere’ la residenza fittizia a questa famiglia impedisce loro di accedere ai più elementari servizi sociali, a partire dalla possibilità di avere un tetto, e non un tendone, sopra la testa. E la madre non può nemmeno avere la reversibilità della pensione del marito.
Zonari ricorda che la residenza fittizia “è uno strumento normativo che permette ai Comuni di garantire il diritto alla residenza e all’accesso ai servizi essenziali per persone che, per vari motivi, non hanno una dimora fissa, come senzatetto, persone senza fissa dimora o chi vive in situazioni di precarietà abitativa anche momentanea e per cause straordinarie” e che “l’iscrizione all’anagrafe comunale è un diritto soggettivo (e non concessorio) riconosciuto dal nostro ordinamento”.
La consigliera de La Comune fa presente ad Alan Fabbri e alla sua giunta che la signora Giuseppina ha già presentato due richieste di residenza fittizia al Comune di Ferrara (la prima risulta rigettata) “in quanto l’iscrizione all’Anagrafe le avrebbe dato il diritto alla reversibilità della pensione del marito, deceduto il 5 aprile 2024 nello stesso ospedale; pensione che le avrebbe permesso di formalizzare un regolare contratto di locazione”.
Sulla base di questo Zonari chiede di sapere quante richieste di residenza fittizia siano state presentate al Comune di Ferrara negli ultimi 5 anni e quante di queste siano state accolte e in base a quali criteri.
Altra richiesta è quella di sapere quante di queste richieste siano state rifiutate e in base a quali criteri e quante richieste di medico di base e di abbonamenti al trasporto pubblico siano stati assegnati a persone senza fissa dimora negli ultimi 2 anni.
Infine chiede di conoscere quali “accurati accertamenti” abbia svolto l’Amministrazione in seguito alla richiesta di iscrizione anagrafica della signora menzionata e quali iniziative intenda assumere l’Amministrazione comunale per far fronte alla situazione della famiglia De Vincenzi.
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