Nessun intento persecutorio, ma solamente una protesta personale dopo alcuni screzi con i familiari. È questa la versione dei fatti che il 32enne di nazionalità nigeriana arrestato al Barco con la duplice accusa di stalking e atti osceni, durante la mattinata di mercoledì 4 settembre, ha fornito in tribunale a Ferrara.
Dopo averne convalidato l’arresto, nei suoi confronti, il gip Silvia Marini ha disposto il divieto di avvicinamento alle persone offese.
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 2 settembre in piazza Emilia, al Barco, dove l’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, avrebbe prima insistentemente bussato alla porta della casa in cui vivono il fratello e la cognata e poi – all’arrivo dei carabinieri – si sarebbe spogliato di tutti vestiti, rimanendo nudo.
L’episodio – stando a quanto si apprende – sarebbe stato solamente l’ultimo di una lunga serie di atti persecutori che l’uomo avrebbe messo in atto nei confronti dei due familiari, ‘colpevoli’ – a suo dire – di averlo cacciato fuori casa poiché infastiditi dai suoi atteggiamenti, dopo averlo ospitato per un breve periodo.
Dal giorno del suo ‘sfratto’ quindi, in una sorta di escalation, il 32enne avrebbe iniziato a perseguitare con insistenza il fratello e la cognata, arrivando anche a spintonare violentemente e a mettere le mani addosso a quest’ultima, che però non si è mai fatta refertare al pronto soccorso.
La situazione – come si diceva – sarebbe andata avanti fino a lunedì quando, per farsi aprire la porta dell’abitazione, avrebbe iniziato a bussare con forza e insistenza, al punto tale che qualcuno – spaventato – ha telefonato al 112 chiedendo l’intervento dei carabinieri per riportarlo alla calma.
Una volta arrivata sul posto, la pattuglia ha individuato l’uomo e lo ha fermato ma, proprio mentre stava per essere identificato, il 32enne ha iniziato a sfilarsi i propri vestiti, restando nudo in piazza, davanti anche agli occhi di alcuni minorenni, che avevano assistito a tutta la scena.
Nei confronti del cittadino di nazionalità nigeriana sono così scattate le manette e il trasferimento in carcere, come disposto dal pm di turno. Poi, nella mattinata di ieri, la decisione del giudice di rimetterlo in libertà, disponendo però nei suoi confronti il divieto di avvicinamento al fratello e alla cognata.
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