Genocidio come cancellazione coloniale
Il Rapporto della Relatrice Speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967: è genocidio
Il Rapporto della Relatrice Speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967: è genocidio
Come insegnante e come rappresentate politica istituzionale mi pongo le domande sugli errori che io, la scuola e le forze politiche abbiamo commesso per non riuscire a far comprendere l’importanza dell’esercizio di scelta
Battaglia di Culqualber: niente e nessuno da celebrare
Uno scrittore israeliano su un giornale israeliano afferma che Israele sta commettendo un genocidio
Ci sono morti viventi reali ogni giorno in Palestina, così come ci sono in Ucraina, in Libano, in Congo e in una serie misconosciuta di Paesi. Noi qui l’orrore lo celebriamo in una notte, a Ferrara di più
Antonio Gramsci lo diceva: “Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è invece indissolubile dal bene collettivo.”
Lo vedo in fabbrica, troppi leccapiedi, alcuni atteggiamenti fanno veramente pena, piaceri personali che non portano niente alla collettività, per un passaggio di categoria alcuni colleghi sarebbero pronti a cancellare la propria dignità.
Spioni e giudiconi senza una reale motivazione, giudizi sommari che cambiano la società e la fanno diventare un sozzo lerciume indecente.
Lo vedo in qualche sindacalista, “guarda che ti faccio un favore personale, poi però iscriviti e votami quando sarà ora eh…”
Il sindacato nasce per fare tutt’altro, leggete, studiate e informatevi.
Siate consapevoli della vostra rappresentanza, di ciò che potete fare per la vita lavorativa degli operai/e perché di questo si tratta, il lavoro fa parte della nostra vita e lo dobbiamo affrontare consapevolmente, con i nostri doveri ma anche con i diritti acquisiti e conquistati.
Lo vedo in politica, ma anche in alcune circostanze di tutti i giorni, non si pensa mai all’avvenire, ma nemmeno al presente, siamo ostaggi di mediocri accentratori, individualisti striscianti, altroché bene comune.
Ora toccherebbe a noi, ma la generazione dei cinquantenni ha fallito miseramente, nessun ideale, solo boiate legate al proprio tornaconto personale, passiamo alla successiva, subito.
Questo è oggi la nostra comunità, indifferenza regnante, dove se hai il denaro puoi acquistare ed essere felice senza rendersi conto che è una felicità temporanea.
Riprendiamoci la volontà di reagire con coscienza e determinazione, non lasciamo che l’inutile, l’assurdo e senza scopo prenda il sopravvento.
Riformiamo la nostra testa, possiamo fare cose straordinarie.
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