Politica
31 Agosto 2024
L’ex deputato del Partito Democratico ospite alla festa dell’Unità di Pontelagoscuro: “La democrazia è far discutere il partito e i circoli, poiché la democrazia nasce proprio nei circoli”

Emanuele Fiano: “Solo il pensiero di sinistra può salvare la sinistra”

di Redazione | 4 min

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di Riccardo Giori

La seconda serata della Festa dell’Unità a Pontelagoscuro si apre all’insegna del dibattito con un ospite d’eccezione: Emanuele Fiano, scrittore, politico, già deputato del Partito Democratico e autore del libro di ultima pubblicazione Piccola guida di sinistra per tempi difficili. A dividere con lui il palco di piazza Bruno Buozzi anche il sindaco di Cento Edoardo Accorsi, Laura Roncagli volontaria ed ex vicepresidente del Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, e in veste di moderatrice Dalia Bighinati, giornalista e co-fondatrice di FareDiritti.

Politica, comunità, valori, democrazia, queste le parole chiave della discussione partita proprio da alcune citazioni del libro di Fiano, una raccolta di principi e idee rappresentate da trentuno maestri che hanno incarnato i valori della politica italiana ed europea. Ma la politica è sempre ‘scelta’, lo incalza Dalia Bighinati e alla domanda perché sia andato a cercare dei maestri del passato Fiano risponde che, sin dai tempi dei nostri genitori, certi valori restano attuali e immutati.

Nel suo intervento non va per il sottile ed evidenzia il fatto che ad oggi la democrazia liberale in cui viviamo sia più che mai sotto attacco. Dal recente tentativo di riforma del premierato passando alla continua privatizzazione della sanità, senza risparmiarsi ovviamente sulle tematiche sociali: “con la modernità abbiamo fatto passi da gigante, ad esempio siamo arrivati su Marte, ed è incredibile come molte necessità essenziali delle persone ad oggi restino tuttavia inascoltate. Ci sono milioni di persone che non stanno bene e la sinistra nasce per curare i problemi sociali prodotti dai sistemi economici, questo dev’essere in sostanza lo scopo della politica”.

Il microfono passa poi di mano al sindaco Accorsi, secondo il quale fare politica è anche costruire forme di socialità come questa festa” dice ammiccando ai volontari della festa dell’unità “noi ad esempio non abbiamo mai lavorato per cercare consenso ma per instaurare fiducia nelle persone, poiché la fiducia è una precondizione del consenso, che a sua volta è una conseguenza del legame con i propri cittadini e cittadine”.

Accorsi racconta come l’ha ottenuta in una città storicamente di destra, abbiamo dato una risposta semplice ad una domanda altrettanto semplice: di che politici ci fidiamo? Di quelli che ascoltano le riflessioni e le proposte, che abbiano una visione, un’idea di mondo e un progetto politico”. Il sindaco centese precisa poi che fare politica significa tradurre un’idea in una azione concreta perché “la politica è decisione, ed è sempre più difficile risolvere bisogni sociali legati alla povertà, che oggi non è più solo materiale ma assistiamo a diversi tipi di povertà che intrecciandosi tra di loro creano problemi sempre più complessi”.

Al collegamento tra valori e consenso interviene poi Laura Roncagli, la ex vicepresidente del CSC indica una responsabilità della sinistra nel parlare di valori puntualizzando che spesso a farsi portavoce dei poveri e degli ultimi sono proprio le associazioni di volontariato. “Io mi sento assolutamente una volontaria prestata alla politica, e il volontariato è quella parte di cittadinanza che, esponendosi e mettendoci la faccia come ho fatto anche io, guarda agli ultimi e osteggia quella parte della politica che spesso vuole togliere loro i diritti”.

Nel suo intervento Roncagli dimostra di avere una grande fiducia nella forza del cittadino che prendendo una posizione chiara nei confronti degli ultimi traduce inevitabilmente il suo gesto in una decisione politica. “Sul territorio abbiamo diversi tipi di povertà, il mondo del volontariato spesso può aiutare a far fronte ai problemi, ma non può fare tutto, ed è qui che deve entrare in gioco la politica, perché è essa che decide da che parte va il mondo.”

Le fa eco Fiano secondo il quale “la sinistra nasce per combattere il concetto di mettere al potere chi è più forte e non chi è più giusto, serve a dare di più a chi ha di meno attraverso il potere della democrazia” terminando poi con una citazione dello stesso Buozzi a cui è intestata la piazza di Pontelagoscuro: si chiedono sempre sacrifici a tutti, ma si precisano solo quelli dei lavoratori. Ad esempio stanno cancellando l’assegno famigliare, quando c’è da tagliare non è difficile sapere a chi tagliare, ma quando c’è da dare allora si scrivono le stesse cose che si scrivevano cent’anni fa”.

In conclusione, secondo Fiano la ricetta per far tornare la sinistra…a sinistra è tornare alle cose essenziali, come scendere in piazza per difendere questioni comuni alla popolazione, la questione della casa, della salute, dell’integrazione, “solo il pensiero di sinistra può salvare la sinistra: si deve far sentire che la sinistra è quella forza che vuole risolvere tutti questi problemi”.

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