Lettere al Direttore
31 Agosto 2024

“Parco Delta Po. Vincoli o valorizzazione?”. La replica dell’Ente

di Redazione | 4 min

Egregio Direttore,

replico volentieri alla stimolante lettera del Sig. Lucio Maccapani, innanzitutto invitandolo presso la nostra sede per aggiornarlo sul Parco regionale del Delta del Po.

A 35 anni di distanza dall’istituzione del Parco regionale, il Delta del Po è diventata area nota in tutto il mondo, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità e Riserva della Biosfera dall’UNESCO, invitata come esempio brillante di sviluppo sostenibile di un territorio nei forum economici internazionali. I visitatori paganti che accedono alle strutture del Parco, sono circa i 200.000 all’anno, mentre i fruitori “liberi”, che non utilizzano i servizi appaltati dall’Ente o dai Comuni soci, ma che generano comunque un indotto rilevante, guadagno e benessere per le comunità coinvolte, sono stimati in parecchi milioni. Se facciamo un confronto con il Delta del Po degli anni ’80 del Novecento, troviamo una realtà ben diversa.

La dirigenza del Parco lavora per il Parco del Delta del Po, considerandolo un territorio unico, unitario, straordinario. Nel suo insieme. Da Mesola a Cervia. Una è la storia geologica che accomuna questo territorio; una la cultura della vita in queste zone umide prossime alla costa nord adriatica; una l’identità, fatta di tradizioni, saperi, difficoltà del passato in un territorio affascinante ma aspro, che oggi tutti, insieme, cerchiamo di far diventare risorse. Noi non abbiamo la visione distorta dei due territori separati che traspare dall’articolo; non abbiamo una visione del “parco ferrarese” e del “parco romagnolo”; non avremmo neppure la visione del “parco rodigino”. Noi abbiamo la visione del Parco del Delta del Po. Uno.

Il fatto che io sia romagnolo non ha affatto il significato politico che lei vorrebbe dargli: ho vinto un concorso pubblico nazionale, avrei potuto essere valdostano, come calabrese o di qualunque altra regione d’Italia. Se, poi, ne fa una questione razziale, beh, non commento, Non ce n’è bisogno.

Riguardo al limite di velocità lungo le strade in cui c’è l’oggettivo pericolo dei daini, quando abbiamo chiesto ai gestori delle strade di aumentarne la sicurezza “mediante recinzioni, limiti di velocità e segnaletica di pericolo” (parole testuali della nostra lettera) non abbiamo minimamente pensato al risparmio della nostra assicurazione o a pararci le spalle, ma esclusivamente all’incolumità delle persone, per avvisarle di un oggettivo pericolo, per prevenire possibili incidenti. Del resto, il problema del controllo numerico dei daini è ben noto e le levate di scudi sarebbero utili a supportare questo Ente Parco quando cerca di avviare soluzioni efficaci per limitarne la popolazione, piuttosto che a criticarne sterilmente le lodevoli iniziative o a richiedere interventi che, credo sia noto a chiunque, non competono al Parco come la pulizia delle banchine stradali!

Abbiamo in gestione i boschi di proprietà della Provincia di Ferrara dal novembre 2022, quando ci sono stati affidati grazie alla fiducia accordataci dal presidente Padovani. Abbiamo redatto una dettagliata perizia sulla stabilità delle alberature in viale Biverare, la cui messa in sicurezza potrà essere finanziata con fondi ministeriali per le Riserve della Biosfera reperiti dall’Ente Parco; abbiamo già realizzato interventi importanti di messa in sicurezza a bordo strada in via Boschetto e in via Dossoni con Fondi della Protezione Civile; abbiamo ottenuto un finanziamento per lo Sviluppo delle Aree Interne per interventi forestali di prevenzione degli incendi, avviato a Bosco Spada e che proseguirà prima nelle Pinete di Mesola, poi nel Bosco di Santa Giustina; abbiamo ottenuto un finanziamento del Programma di Sviluppo Rurale per interventi di gestione forestale e controllo delle specie esotiche nei boschi della Panfilia, della Romanina, della Goara e nelle Dune di Massenzatica, che saranno avviati entro l’anno; abbiamo attratto un finanziamento PNRR di AIPO per ulteriori interventi forestali nel Bosco di Santa Giustina; stiamo candidando un intervento sul Programma Investimenti nelle Aree Protette della Regione per il controllo dell’ailanto nelle Dune di Massenzatica. Infine, abbiamo costituito una squadra interna di manutenzione, che ha iniziato la gestione ordinaria dei sentieri e dei bordi dei boschi del Mesolano e presto, in accordo con il Comune di Mesola, stabiliremo una sede operativa decentrata in loco.

Concludo evidenziando che il patrimonio forestale del Parco del Delta del Po è ben altro che “ammassi di vegetazione trascurata” e mi chiedo quale formazione abbia per giudicarne la gestione forestale. Il Gran Bosco della Mesola, le Pinete di Ravenna, Punte Alberete sono esempi forestali di straordinario valore, riconosciuto a livello internazionale e dalla più importante bibliografia scientifica di settore.

Massimiliano Costa

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com