Partirà, come già lo scorso anno, con la Summer School la Scuola di Sviluppo Territoriale promossa da Confcooperative Ferrara e subito supportata da Legacoop Estense, Confagricoltura, Cna, Fondazione Navarra, Emilbanca oltre al sostengo istituzionale della Regione Emilia Romagna, dal Comune di Ferrara e dalla Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna.
Chiuso un primo anno di “progetto pionieristico importante”, introduce Ruggero Villani, presidente di Confcooperative, se ne inizia uno nuovo con una tre giorni all’Oasi Cannevié dal 2 al 4 settembre. Gli iscritti, venti anche quest’anno, saranno poi impegnati un fine settimana al mese per 10 mesi, ogni volta con uno specifico tema di riferimento: dall’agricoltura all’artigianato, dalla demografia all’industria fino all’importanza del corporativismo.
Anche quest’anno sono molti i temi sul tavolo, con l’obiettivo, spiega Villani, di “formare leader trasformativi che siano in grado di dare risposte alle sfide che deve affrontare il nostro territorio per il suo sviluppo”.
“Per noi – aggiunge Chiara Bertelli, direttrice di Legacoop Estense – è un’opportunità sia per trasferire conoscenze a un gruppo qualificato di ragazzi e ragazze” ma è anche “un’opportunità per interfacciarci con loro avendo uno sguardo non autoreferenziale e più nuovo e generazionale sulle tematiche affrontate”.
Parla di grande “sintonia” nel co-progettare il percorso Francesco Manca di Confagricoltura. “Qualcosa di molto bello e molto nuovo per il nostro territorio – aggiunge – che avrebbe bisogno di tanti progetti come questo”.
Un progetto collocabile nel solco di quelle che erano le intenzioni dei Fratelli Navarra quando 101 anni fa hanno dato vita alla Fondazione. “Credo – dice Nicola Gherardi – che gli obiettivi di questi due fratelli siano tuttora attuali e la scuola sia in questo solco”.
Spazio anche per la testimonianza di Ester Leonardi, una delle studentesse del primo anno della scuola, per cui ha significato “grande crescita” con il merito di “aver presentato il territorio, le potenzialità che offre e le realtà che lo arricchiscono”. Leonardi ricorda che spesso i giovani vogliono andarsene dal nostro territorio convinti dell’assenza di opportunità senza però conoscere ciò che c’è. “Un carattere importante” che la studentessa riconosce alla scuola è il suo “indirizzo orientativo” che “ci ha permesso di ponderare meglio le scelte per il nostro futuro”.
“Plaudo ancora una volta – ha sottolineato Paolo Govoni, vice presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna – a questo progetto a cui la Camera di Commercio ha creduto fin da subito, che, partendo dalla constatazione di una classe dirigente con profonde esigenze di rinnovamento, analizza i possibili ambiti di cambiamento, mettendo al centro l’economia reale e l’innovazione. Un progetto, ha proseguito Govoni, che valorizza l’indispensabile ruolo delle associazioni di categoria, sempre più chiamate a svolgere un’azione di mediazione degli interessi e di inclusione nelle dinamiche economiche, politiche e sociali. Sono convinto che si sia dato avvio ad un percorso in grado di rimettere al centro i giovani, le loro energie, le loro esigenze, contribuendo a generare una classe dirigente moderna ed europea, votata al merito e all’equità e capace di immaginare gli orizzonti di bene comune verso cui dirigersi”.
Durante il primo anno di attività l’iscrizione era possibile per i rappresentanti di istituto o di consulta mentre in questo secondo anno si è allargata anche ai rappresentanti di classe o a studenti delle superiori interessanti che hanno potuto inviare una lettera motivazionale. La classe è composta sempre da venti allievi.
Per chi invece ha partecipato lo scorso anno si sta sviluppando un progetto di community che possa mantenere il legame tra gli studenti affinché si possa continuare a sviluppare idee. Al vaglio anche la possibilità di fondare un’associazione o una fondazione.
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