È stato inaugurato il 27 agosto il “Gate Guardian” della base dell’Aeronautica Militare alle porte di Ferrara: un’opera che intende evidenziare l’importanza di Poggio Renatico come base della Difesa Aerea e fulcro nel Comando e Controllo, centrale nella protezione della collettività da ogni pericolo proveniente dal cielo.
Si tratta di un monumento composto da un’area “scenografica” (la cui planimetria richiama la forma del logo del Centenario dell’Aeronautica Militare), una base rialzata e al centro l’imponente Radar “Mpr” Ares B – unico in Italia – che per diversi decenni (dal 1972 al 2016) è stato utilizzato quale sensore dall’originario Gruppo Radar (identificativo radio “Pioppo”), all’interno del sistema di Difesa Aerea Nato.
Il “Gate Guardian”, grazie alla sua mole e alla sua monumentale visibilità, caratterizzerà il panorama circostante. Fornirà non solo un monito tangibile a ricordo del compito primario dell’Aeronautica Militare – la protezione dello Spazio Aereo Nazionale e della collettività da qualsiasi tipo di pericolo – ma rappresenterà anche un cimelio storico unico nel suo genere.
Infatti, l’Ares B è stato per molti anni uno strumento tecnologico avanzato per i suoi tempi rendendo la base poggese, oggi sede del Comando Operazioni Aerospaziali (Coa), estremamente rilevante per la Forza Armata e per la Difesa.
Hanno partecipato alla cerimonia il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, autorità locali, gonfaloni dei Comuni di Poggio Renatico e Ferrara, presidenti e labari delle Associazioni d’Arma e molti ex appartenenti a “Pioppo”.
Il Generale Goretti, nel suo intervento, ha voluto sottolineare lo stretto e proficuo rapporto tra la città e tutta la comunità militare poggese, un rapporto che da oggi con questo monumento ha un motivo d’orgoglio in più. Concetto ribadito anche dal sindaco di Poggio Renatico Daniele Garuti, che ha lodato l’operato del personale della base poggese nel e per il territorio.
Il Generale di Squadra Aerea Claudio Gabellini, prossimo a lasciare il Comando del Coa dopo cinque anni, ha sottolineato come sia “importante condividere con una comunità a cui siamo molto legati un momento per noi altamente simbolico, che aggiunge al paesaggio un elemento che vuole ricordare il lavoro silenzioso delle nostre donne e dei nostri uomini a tutela della sicurezza di tutti”.
L’installazione è frutto dell’intuizione e dell’opera delle diverse professionalità interne all’Aeronautica Militare, in quanto essa è stata concepita, progettata e realizzata da personale della Forza Armata, appartenenti in particolare al Comando Operazioni Aerospaziali, al 1° Reparto Genio di Villafranca (Vr) e al Servizio Tecnico Distaccato Infrastrutture (Stdi) di Ferrara.