Il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia-Romagna ha ufficialmente designato la Casa circondariale di Ferrara come sede del nuovo Polo Universitario Penitenziario, in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara.
Questa iniziativa rappresenta un notevole progresso per il diritto allo studio e l’inclusione sociale, offrendo alle persone detenute la possibilità di intraprendere un percorso di istruzione universitaria, di esplorare il mondo della cultura e della formazione, contribuendo significativamente alla tutela del tessuto sociale.
“Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento formale” ha commentato la Rettrice di Unife, Professoressa Laura Ramaciotti. “È un importante traguardo, che attesta i risultati di un lavoro quotidiano e molto impegnativo che coinvolge diversi uffici dell’Ateneo nel supporto dei nostri studenti detenuti. L’Università di Ferrara, da sempre impegnata nella promozione del diritto allo studio e nella valorizzazione delle potenzialità di ogni individuo, ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e continuerà a mettere a disposizione risorse umane, didattiche e tecnologiche per garantire agli studenti detenuti un percorso formativo di alta qualità, in linea con i principi di equità e inclusione. La sinergia virtuosa tra la nostra Università, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia-Romagna, la Magistratura di Sorveglianza di Bologna e la Direzione della Casa circondariale di Ferrara, assicurerà il buon funzionamento del Polo e il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.
“Le attività di tutela del diritto allo studio nei luoghi di privazione della libertà sono iniziate in via sperimentale nel 2015 con il primo iscritto detenuto”, come ha spiegato la professoressa Stefania Carnevale, del Dipartimento di Giurisprudenza di Unife e delegata rettorale alle relazioni con l’Amministrazione penitenziaria e con la Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (Cnupp). “Hanno poi trovato sviluppo nel 2018 con la stipula di una nuova convenzione con la direzione del carcere e si sono ulteriormente ampliate e arricchite dal 2022, grazie a una ulteriore convenzione e a una serie di finanziamenti da parte della governance di Ateneo (progetto Re-inclusi, Piano strategico di Ateneo, fondi per il tutorato) che ci aiutano a fornire servizi e materiale didattico agli studenti in carcere”.
Attualmente, nella Casa circondariale Costantino Satta, ci sono 12 detenuti iscritti a Unife, distribuiti su otto corsi di studio offerti da diversi Dipartimenti. Questi studenti sono seguiti costantemente da 10 tutor didattici garantiti dall’Ateneo nelle attività di orientamento in ingresso, nelle pratiche amministrative di iscrizione e gestione carriere, nei contatti con i docenti e nell’affiancamento allo studio.
“La nascita del Polo Universitario Penitenziario di Ferrara segna un passaggio importante nei rapporti tra l’Università e l’amministrazione penitenziaria”, ha concluso la professoressa Carnevale. “Non è facile assicurare il diritto all’istruzione superiore di chi è privato della libertà e ci sono ancora molti aspetti su cui lavorare insieme per migliorare la situazione. Ma senza dubbio questo riconoscimento ci rende consapevoli di aver intrapreso la strada giusta”.
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